Tarquinio e Lucrezia

dipinto, 1851 - 1851

Sesto Tarquinio, impugnando un coltello, sta per abusare di Lucrezia, sdraiata in tutta la sua nuda bellezza, sul proprio letto; alle spalle una domestica

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 116 cm
    Larghezza: 157 cm
  • ATTRIBUZIONI Levi Gioacchino (1818/ 1909)
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto in oggetto, rimasto inedito fino al 2011, quando fu esposto alla mostra "1860 prima e dopo. Gli artisti parmensi e l'Unità d'Italia" organizzata da Fondazione Cariparma, è il primo saggio di pensione di Levi, inviato da Roma nell'aprile del 1851 (Atti 1846-1862 cc. 278-279, 4 aprile). Con la "Creazione di Adamo" ( Sivieri 2001 pp. 123-124), espressione del più convenzionale purismo accademico, il pittore si era infatti scontatamente aggiudicato, quale unico concorrente, il Gran Premio annuale di Pittura del 1848, le cui prove tuttavia, a causa dei sommovimenti politici in corso, si tennero solo nell'anno successivo. Secondo le norme statutarie luigine ancora in vigore, la vittoria fruttava allo studente un soggiorno formativo di diciotto mesi a Roma, con l'onere di inviare al Corpo Accademico due saggi di profitto: entro i primi nove mesi una copia "d'un quadro di qualche gran Maestro della scuola Romana", nei restanti nove "un quadro di sua composizione, il quale non contenga meno di una mezza figura grande al vero"(Atti 1794-1825, Decreto di riordinamento per la Ducale Parmense Accademia delle Belle Arti).Con "Tarquinio e Lucrezia", Levi assolve puntualmente al primo obbligo, scegliendo di confrontarsi con un dipinto, dell'Accademia di S. Luca, allora attribuito a Cagnacci, poi, nel proseguo della vicenda critica, a Giovanni Bilivert e oggi, con maggior fondatezza, a Felice Ficherelli (Gregori 1986 pp. 382.388). Scelta, quella di Levi, non proprio "classica", che privilegia, come scriverà decenni dopo Copertini "uno dei quadri più lussuriosi del Seicento, e per quel che riguarda l'ispirazione quasi moderno" (Copertini 1929 scheda n. 437). Del celeberrimo episodio della storia mitica romana raccontato da Livio, il dipinto di Ficherelli fissa infatti sulla tela l'antefatto dell'eroico e catartico suicidio di Lucrezia che più tradizionalmente ha ispirato l' arte figurativa: Sesto Tarquinio, brandendo minacciosamente un pugnale sta per abusare della moglie di Collatino, colta di sorpresa, adagiata in tutta la sua nuda bellezza sul letto. Possiamo immaginare la reazione infastidita - se non imbarazzata - del corpo accademico parmense, che non esita a sottolineare l'inadeguatezza della scelta: "...i Professori non poterono non notare la molta freschezza e insieme la diligenza ivi renduta manifesta; se non chè avrebbero desiderato che il Levi avesse potuto trovare opportunità di copiare piuttosto una dipintura più classica, secondo che è prescritto dal nostro Regolamento". Levi traduce il modello dimostrando un'indubbia capacità interpretativa sia per quel che riguarda l'impianto compositivo che i valori disegnativi e cromatici (questi ultimi oggi notevolmente offuscati dalla patina del tempo).Il soggiorno romano dovette, d'altra parte essere decisivo per la formazione del pittore, che aprendosi agli stimoli innovativi allora presenti in alcune scuole regionali, scioglierà le accademiche rigidità iniziali in un naturalismo che rimarrà a siglare tutta la sua produzione matura. Nel secondo saggio romano, quello d'invenzione, "Caino che medita il fratricidio" (Sivieri 2001 p.124) del 1852,il tentativo di rendere più "vero" il soggetto è ancora palesemente goffo, affinandosi già nella grande e impegnativa composizione commissionata dalla città natale sempre nello stesso anno e realizzata nel 1853, la"Fondazione del Monte di Pegno di Busseto"(Cirillo 1994, p.66). Dopo il rientro da Roma in quello stesso anno, lo studio della natura nelle sue varie manifestazione sarà alla base della sua arte, mai manierata e sempre sostenuta, soprattutto, da uno spiccato vigore disegnativo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800447019
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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