Disputa del Sacramento. Figure maschili
dipinto,
1843 - 1843
Barbieri Enrico (1818/ 1888)
1818/ 1888
Del dipinto raffaellesco, la tela riproduce un brano della Chiesa militante, il gruppo in primo piano a sinistra, con la figura di Bramante appoggiata ad una balaustra con un libro in mano , mentre volge lo sgaurdo a una giovane figura identificata come Francesco Maria della Rovere
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 120 cm
Larghezza: 140 cm
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ATTRIBUZIONI
Barbieri Enrico (1818/ 1888)
- LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, copia parziale della Disputa del Sacramento di Raffaello, è uno dei saggi di pensione inviati da Roma al corpo accademico parmense dall'allievo Enrico Barbieri, vincitore del Gran Premio di Pittura del 1842 con"S.Tommaso nell'atto di toccare la piaga di Gesù", attualmente in deposito presso l'Ambasciata italiana di Amsterdam (Sivieri 2001, p.121). La vittoria al concorso, che lo vide peraltro unico partecipante, valse al Barbieri, come da regolamento, il finanziamento di 2500 lire nuove per un periodo (18 mesi) di apprendistato a Roma, dove lo studente si trasferì nei primi mesi del 1843 e da cui inviò nel dicembre dello stesso anno il dipinto in oggetto, ottemperando all'obbligo di produrre nei primi nove mesi di soggiorno una copia "di qualche grande Maestro della scuola Romana, di grandezza uguale all'originale"( Atti... 1794-1825, Decreto). Il saggio, presentato al corpo docente nella seduta del 16 dicembre 1843 (Atti...1839-1846,16 dicembre 1843, cc. 257-258) fu valutato positivamente individuando in esso "cagione di lodarne la diligenza, e di incoraggiare il volenteroso alunno a coltivare sempre più con amore l'attitudine della quale diè prova". Al di là del giudizio accademico, le cui parole attingono ad un formulario quasi codificato e sempre ispirato ad un'affettuosa indulgenza, il dipinto rivela in Barbieri una certa padronanza tecnica nel gestire e tradurre l'impianto compositivo del brano raffaellesco, indubbiamente complesso per le dimensioni e la densità figurativa, concentrata su una serrata successione di piani; la gestualità dei personaggi appare tuttavia alquanto irrigidita, come pure l'espressione dei volti e la trattazione dei panneggi, che nella resa materica perdono ad evidenza la naturale morbidezza e fluidità dell'originale. Sembra trasparire dalla ripresa del modello, a prescindere dalle reali capacità interpretative messe in campo, l'impostazione ancora strettamente neoclassica dell'insegnamento accademico parmense e in particolare di Giovan Battista Borghesi, maestro di Barbieri. Alcune concessioni a un naturalismo di stampo romantico presenti nel saggio vincitore del concorso - e poi decisamente riaffioranti nella produzione tarda di Barbieri avevano suscitato il disappunto della commissione accademica: è dunque comprensibile che l'alunno, una volta giunto a Roma evitasse aperture naturalistiche, insistendo sul rigore più che sulla morbidezza del segno, sia nella copia in oggetto sia, ancora, nella prova d'invenzione, il secondo saggio d'obbligo, inviato nell'ottobre del 1844," David con la testa di Golia", tipico eroe accademico, di rigida impostazione classicista (Sivieri 2001, pp.121-122). Dopo il suo ritorno a Parma (1845-47) Barbieri corrispose a una serie di committenze ducali destinate a varie chiese dello stato. E' di questo periodo la sua nomina a Professore Consigliere e del 1864 quella a Ispettore della Gallerie, mentre nel 1882 il pittore entrò in servizio permanente presso l'Accademia come membro del Collegio e della Commissione Conservatrice dei Monumenti. Costante rimane tuttavia l'impegno pittorico: Barbieri partecipa a diverse rassegne della Società di Incoraggiamento (Allegri Tassoni 1984, pp. 537, 538, 540, 545, 546) nonché alla prima Esposizione Nazionale di Belle Arti di Parma (Catalogo...1870, n. 960), assicurandosi una discreta carriera d'artista, sebbene limitata ad un ambito decisamente locale. La tela in oggetto risulta nell'elenco delle opere cedute il 23 agosto 1893 dalla Regia Pinacoteca al Regio Istituto di Belle Arti, elenco firmato da Corrado Ricci, allora direttore della Pinacoteca stessa. Il dipinto è citato come "Figure della Disputa del sacramento (da Raffaello)", recando il numero d'inventario 738 e la valutazione di lire 200 (Inventari 2, cass. 246). All'interno del Regio Istituto d'Arte l'opera del Barbieri sarà collocata nel Museo, precisamente nella Sala dei Quadri accanto all'altra copia dal Raffaello vaticano, La Scuola di Atene, eseguita, anch'essa come saggio di pensione, da Enrico Bandini nel 1838 (Inventari 4 cass. 248)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800447011
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0