Caccia al cervo. Paesaggio con scena di caccia

dipinto, 1835 - 1835

In un paesaggio boschivo che si apre al centro su un'ampia pianura punteggiata da edifici, un gruppo di cacciatori a cavallo sulla destra osserva, dalla riva di un corso d'acque un cervo appena abbattuto e assalito dai cani sull'altra sponda

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 103 cm
    Larghezza: 150 cm
  • ATTRIBUZIONI Drugman Giuseppe (1810/ 1846)
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' il dipinto con cui Drugram vinse il Gran Premio del 1835, per la prima volta dedicato alla Pittura di Paese. Per statuto il Premio annuale poteva essere dedicato a tale genere pittorico solo qualora il Concorso, destinato a rotazione alle tre discipline canoniche -Pittura (di Storia), Scultura e Architettura - non fosse bandito per difetto di concorrenti o di opere meritevoli nella selezione iniziale. Fu proprio quest'ultimo il caso del Concorso del 1835, dedicato alla Scultura: furono giudicate del tutto insufficienti le prove di ammissione. Fu così aperto in prima istanza quello dell'Intaglio su rame,(altra disciplina bandita solo in seconda battuta), che andò deserto e quindi finalmente quello di Paesaggio. Un evento non privo di rilievo che, sebbene imposto dalle circostanze, di fatto sancì la legittimazione accademica di un genere tradizionalmente considerato minore, a fronte dell'aulica e privilegiata Pittura di Storia. D'altra parte fin dal 1821 era stata istituita nell'Accademia parmense una cattedra di Paesaggio, voluta dalla Sovrana, la quale amava e sperimentava, con esiti discreti, questo soggetto pittorico.L'insegnamento rese autonomo un genere fino ad allora frequentato all'interno delle lezioni di Prospettiva e venne affidato al maestro della Duchessa, Giovanni Boccaccio.Il tema dettato dalla commissione concorsuale fu appunto una"Caccia al cervo" e fu precisato con uno straordinario scrupolo descrittivo. E con altrettanto scrupolo fu valutato il saggio di Drugman, quasi a voler dimostrare un rigore "aggiunto" nei confronti di un tema appena ammesso al tavolo accademico. Molte furono le lodi e del giudizio lusinghiero oggi condividiamo soprattutto la sottolineatura dei felici esiti cromatici. Sono questi, qui come altrove, a valorizzare la pittura di Drugman: un uso sapiente e variato della luce, una calda e raffinata modulazioni di toni che sfumano nel fondo e creano un'atmosfera dorata, "venata di malinconia", già propria dei paesaggi di Boccaccio. Nell'armonica struttura compositiva, così precisamente studiata e imposta dal dettato, è esplicito il riferimento alla grande tradizione del paesaggio ideale, da Poussin a Claude, ma è altrettanto evidente e richiesta l'osservazione della natura, la connotazione attenta delle essenze arboree, anche se il "vero", alla fine, risulta trasfigurato e proiettato in una dimensione ancora tutta romantica. La vittoria al Concorso annuale segnò la prima affermazione pubblica dello studente venticinquenne e lo consacrò definitivamente alla Pittura di Paese. A questo genere Drugman, morto a soli trentasei ani, dedicò pressoché interamente la sua produzione, dipingendo anche numerosi scorci cittadini e in particolare vedute delle residenze ducali, spesso su commissione diretta della Duchessa. Tra i dipinti vincitori di concorso giunti fino a noi la "Caccia al cervo" è l'unico a non appartenere alla Galleria nazionale. La tela, com'era prassi per i lavori premiati, dovette essere esposta nella Pinacoteca allora accademica, ma non vi rimase, conservata in locali non espositivi divenuti poi di pertinenza del Regio Istituto di Belle Arti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800447009
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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