Renzo che trova Lucia. Renzo trova Lucia al lazzaretto

dipinto, 1864 - 1864

Renzo sulla destra entra in un interno dove a sinistra compare Lucia, stupita della sua comparsa, al cospetto di un letto dove giace un'anziana sofferente

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 116 cm
    Larghezza: 87 cm
  • ATTRIBUZIONI Centenari Sidonio (1841/ 1902)
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, inedito, risulta nel lavoro catalografico dedicato, dal 1929 al 1948, al patrimonio dell'istituto: l'anonimo estensore della scheda identificò il soggetto manzoniano ma non l'episodio, né risalì al nome dell'autore del dipinto. Il quale compare nella documentazione relativa alla Società d'Incoraggiamento tra le opere esposte nel 1864, come lavoro di Sidonio Centenari, selezionato per l'acquisto e sorteggiato al Ministero della Istruzione Pubblica. Era consuetudine consolidata che le opere attribuite a organismi governativi venissero da questi lasciate all'Accademia, cosa che, sebbene non documentata, dovette accadere anche in questo caso visto che il dipinto è registrato nell'Inventario accademico del 1874 e in quelli successivi. Mai approdata agli spazi espositivi della Pinacoteca, la tela passò dal 1877 al neonato Regio Istituto di Belle Arti. Si tratta din lavoro giovanile di Centenari, piuttosto debole sia dal punto di vista compositivo che pittorico, con alcune evidenti incertezze e ingenuità:non compiuta una delle due mani della mercantessa mentre sull'altra, maldestramente, deborda il colore dello scialle.Il dipinto riveste comunque un indubbio interesse, trattandosi dell'unico tributo ad oggi noto della pittura parmense ai Promessi sposi, alla cui popolarità contribuirono in modo determinante proprio le numerose traduzioni visive che, a partire dalle tavole di Gonin, continuarono ad essere proposte per decenni. Renzo che trova Lucia va ad aggiungersi ad un catalogo limitato, che privilegia le scene di genere e di cui ad oggi tra l'altro solo alcuni lavori sono noti:oltre ai dipinti inediti del Toschi - questo e una copia del Parnaso di cui alla scheda 00447007 - "La famiglia del calzolaio" in Galleria Nazionale," La legggitrice", una bella copia dal Maldarelli in Accademia," L'educazione del cane" e "I primi ninnoli" entrambi a Colorno. Una produzione che ha indubbiamente il suo lavoro migliore nella tela della Galleria, caratterizzata da uno scrupolo descrittivo, proprio della produzione matura, nella trascrizione rigorosa di figure e ambienti, nella precisione con cui si dettaglia la scena, rivelando, anche in ambito parmense, intorno al '70, un'attenzione al vero, sebbene sempre filtrato da un approccio idilliaco. A un certo punto, per necessità o per scelta, Centenari abbandonò il mestiere di pittore per dedicarsi, con notevole successo a quello di restauratore. Lavorò in questa veste alla Pinacoteca di Modena ma anche in quella parmense, dove fu autore, dalla fine degli anni '70, di numerosi interventi su Francia, Anselmi, Gandino del Grano, Cima da Conegliano ...attestando la frenetica attività di "restaurazione" che investì il patrimonio artistico italiano nel tardo Ottocento, con esiti nefasti,alla luce dell'attuale approccio teorico e operativo. E' indubbio che Centenari si guadagnò nell'esercizio del restauro, più che in quello della pittura, una notevole stima: nel 1901 il Ministero dell'Istruzione lo incaricò del restauro di una tavola quattrocentesca a Narni, dove il pittore morì nell'anno successivo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800447006
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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