Giovinetta dopo il ballo. Figura femminile seduta

dipinto, 1867 - 1867

Adolescente in abito da ballo seduta sul letto di un interno borghese: con la destra trattiene un fazzoletto, mentre la sinistra è appoggiata ad un biglietto sul tavolo-scrivania che l'inquadratura dell'immagine rende solo parzialmente visibile; completano la scena una tenda drappeggiata e un tappeto

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 159 cm
    Larghezza: 112 cm
  • ATTRIBUZIONI Scherer Emilio (1834/ Post 1874)
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tradizionalmente attribuito nella bibliografia locale a Giorgio Scherer, il dipinto, uno dei più amati dell'Ottocento parmense, è invece indiscutibilmente opera del fratello minore , Emilio, artista assai meno noto e documentato di Giorgio. D'altra parte la firma, ancora leggibile - E. Scherer - rilevava e rivela, anche in assenza dei riscontri documentari oggi recuperati, l'erronea paternità a lungo sostenuta. la tela fu esposta nella mostra della Società d'Incoraggiamento del 1867, dove fu selezionata per l'acquisto e attribuita per sorteggio al Ministero della Pubblica Istruzione, il quale, com'era prassi, lasciò la vincita all'Accademia. da quel momento il dipinto viene registrato negli inventari patrimoniali della stessa come opera appunto di Emilio Scherer, risultando, dopo le trasformazioni istituzionali intervenute e la nascita del Regio Istituto di Belle Arti, in carico a quest'ultimo. Qui non ebbe visibilità almeno fino alla ricognizione inventariale del 1948, quando fu probabilmente recuperata dai magazzini o da locali accessori dell'Istituto stesso. nei registri accademici conservati l'opera di Scherer è rubricata con il titolo "Una ballerina" che potrebbe indurre a travisare il soggetto. Questa adolescente non è una danzatrice ma, come correttamente indicava il titolo con cui l'autore espose il dipinto, una "giovinetta" appena rientrata nella sua camera da letto, di chiaro gusto borghese, dopo un ballo di società.: evento mondano un tempo appannaggio esclusivo della nobiltà, di cui, a queste date, la borghesia si era ormai impadronita, ratificando lo status raggiunto. L'abito, tipico delle serate danzanti, è nella versione accorciata riservata all'infanzia ed è tale la puntualità con cui è restituito, tale la connotazione che si riserva a dettagli come il raffinato bracciale o il tessuto operato delle calze, da far pensare a un ritratto, anche per la fisionomia nient'affatto stereotipa della figura. Un ritratto della memoria, non in presa diretta, prestato a un brano di pittura di genere di insolita freschezza, che pur rivela, a ben guardare, qualche debolezza.I rapporti spaziali sono malamente risolti così come l'impianto scenico, la sintassi compositiva che sembra assemblare brani di realtà o di pittura ripescati nella memoria. Un'operazione quasi di assemblaggio, quasi di collage, la cui debolezza è tuttavia riscattata dalla verità del tassello centrale, in cui Scherer trova un momento di poeticità assolutamente personale. L'artista, di cui oggi rimangono a Parma, ad oggi identificate, solo quattro opere oltre a quella in oggetto (di cui due copie, saggi di pensionato), trovò fortuna in terra sarda dove si trasferì negli anni '70 e dove lasciò numerose testimonianze di sé in chiese e palazzi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800446999
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • ISCRIZIONI in basso, a sinistra - E.Scherer - Scherer Emilio - corsivo - a inchiostro - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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