Ritratto di Paolo Emilio Olivazzi

dipinto, 1724 - post 1724

Ritratto di uomo a mezza figura con parrucca di riccioli grigi che ricadono sulle spalle, presumibilmente in veste da giusperito. Indossa un abito nero, sobrio, con semplici maniche bianche e colletto squadrato sempre bianco. La mano sinistra regge un foglio e si posa su un tavolino su cui si vede anche un set da scrittoio con penna sottile. Alle spalle del personaggio un ampio tendaggio rosso. La scritta in basso è inclusa in un cartiglio sagomato. Entro semplice cornice in legno

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 125 cm
    Larghezza: 91 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collegio S. Carlo
  • INDIRIZZO Via S. Carlo, 5, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il marchese Paolo Emilio Olivati o Olivazzi nacque a Milano nel 1700, discendente di un’antica famiglia della nobiltà di Alessandria. Il padre, Giorgio Olivazzi marchese di Spineto e S. Paolo, consignore di Quattordio, discendente da antica ed illustre famiglia milanese, aveva ottenuto la carica di intimo consigliere del re cattolico Carlo III. Questi nel 1710 lo inviò alla dieta di Francoforte, lo elesse tre anni dopo a reggente del supremo consiglio d’Italia che risiedeva in Milano e nel 1716 lo innalzò alla dignità di gran cancelliere. Paolo Emilio entrò quattordicenne al Collegio S. Carlo di Modena, registrato con il numero d'ingresso 516. Nel 1717, ottenne il principato nell'accademia interna di belle lettere: fu citato nello stesso anno da don Bartolomeo Fedeli, rettore del Collegio, a proposito della pubblicazione che quest’ultimo aveva appena dato alle stampe (Criterium de universa philosophia…, Modena, per Antonio capponi, 1717) indicando che le stesse conclusioni cui giungeva nel trattato erano state sostenute con pari valore anche da un certo Bonlini, gentiluomo veneziano, e dal marchese Olivazzi. In seguito Paolo Emilio fece studi di giurisprudenza. Il 5 marzo 1724 o 1726 fu nominato "advocatus fiscalis generalis" per tutto il territorio di Milano per l’imperatore Carlo VI e nel 1735 fu eletto senatore e presidente del magistrato di Sanità. Quando, nel 1742, Otto Ferdinando di Traun, conte del Sacro Romano Impero e consigliere intimo di S. M. Cesarea Cattolica, governatore di Milano, dovette recarsi a Piacenza per assumere il comando delle truppe austriache, nominò una giunta interinale di governo al fine di condurre gli affari durante il suo periodo di assenza: titolare del posto in questa giunta è in realtà il padre, Giorgio Olivazzi, ma viene citato il figlio – specificando il titolo di avvocato fiscale - come atto ad assumere l’incarico in sua assenza. Il ritratto fu schedato una prima volta da Ragghianti: lo studioso ne assegnò la paternità ad un artista di scuola modenese del XVIII secolo, giudicando il ritratto prevalentemente come testimonianza di interesse iconografico-storico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438631
  • NUMERO D'INVENTARIO 0183
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
  • ISCRIZIONI nella targa - MARCHIO / DON PAULUS AEMILIUS OLIVATIUS MEDIOL. / CREATUS A' S.M.C.C. ADVOCATUS FISCALIS GENERALIS / IN TOTO MEDIOLANI DOMINIO DIE 8 MARTY 1724 / AETATIS SUA. ANNO 24 - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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