presentazione di Maria Vergine al tempio

dipinto, post 1714 - post 1714

Maria Vergine bambina, al centro, sale le scale del tempio per essere accolta dal sacerdote, in alto a destra. Presenti in contemplazione S. Anna e Gioacchino, nonché altri personaggi. Sfondo di cielo rannuvolato con cherubini. Entro cornice dorata schedata a parte

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 226 cm
    Larghezza: 150 cm
  • ATTRIBUZIONI Consetti Antonio (1686/ 1766): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collegio S. Carlo
  • INDIRIZZO Via S. Carlo, 5, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo l'impianto carraccesco della Madonna Bargellini il sacerdote accoglie sulla scalinata del Tempio la Vergine bambina. Sicuramente di mano di Antonio Consetti, protagonista insieme al Vellani della stagione settecentesca dell'arte modenese, questo dipinto costituisce una delle punte qualitativamente più alte del suo catalogo. Viene citato per la prima volta dalle guide come pala d'altare dell'antica cappella del Collegio, dove tuttavia giunse in seconda battuta: Lazarelli (1714) vide al suo posto una "Presentazione di Maria Vergine al tempio" di mano di Giulio Secchiari, dipinto che poi sarà spostato nella villa del Collegio a Bomporto, come ricorda il Soli (1974). Pagani (1770, p. 95) invece registrò già all'altare della cappella il dipinto di Consetti; insieme alla pala lo scrittore modenese descrisse anche gli ornati e stucchi del Cestellino bolognese e gli affreschi di Antonio e Giacopino Consetti. Il dipinto di Consetti fu poi spostato nella nuova sede quando il rettore del collegio, Luigi Spallanzani, fece rifare la cappella interna, ma in questa occasione rischiò di essere eliminato: già nel 1854 infatti Spallanzani aveva scritto ad Adeodato Malatesta a proposito della nuova cappella, chiedendogli di mettere per iscritto quanto precedentemente indicato a voce. Il pittore aveva evidentemente espresso l'opinione che i vecchi dipinti della cappella seicentesca non meritavano iniziative di restauro e che sarebbe stato più opportuno eseguire in altro luogo una cappella del tutto nuova con nuovi dipinti, anche se dovevano ammettere che alcune tele antiche erano ritenute di pregio. Fra di esse probabilmente la pala in esame, recuperata per la nuova collocazione. Del Consetti si ricordano i numerosi lavori per chiese e confraternite modenesi e, dal punto di vista dell'attività ritrattistica, si segnala il notevole "Autoritratto" (Modena, Museo Civico) le cui derivazioni dal Dal Sole, per la stesura cromatica, e dal Crespi, per la penetrazione psicologica, si ritrovano in parte in alcuni dei ritratti del Collegio attentamente segnalati da Ragghianti nella schedatura del 1939. Antonio Consetti era figlio di Jacopino (o Giacopino), già Soprintendente alle raccolte ducali, autore di alcune figure a fresco nella sagrestia della chiesa di S. Carlo (oggi non più esistenti o coperte) e degli affreschi nell'antica cappella interna del Collegio, poi distrutta: forse anche al padre si deve la chiamata di Antonio da parte dei padri della Congregazione di San Carlo. Antonio fu pittore ufficiale della corte estense, per la quale prestò servizio dal 1720 al 1762 succedendo al padre come Soprintendente delle raccolte ducali, tenne una scuola di nudo presso la propria abitazione sempre con il beneplacito ducale; la sua vena classicista e priva di tensioni lo portò ad avere molto successo sia in vita sia nella storiografia modenese (Tiraboschi, Campori, Venturi...). Gabriella Guandalini nella scheda di catalogo per la mostra del 1986 rintraccia nel dipinto echi dell'alunnato svolto dal padre Jacopino presso lo Stringa, ancora memore della grande stagione dei Seicento bolognese nella struttura del dipinto, ma emergono anche gli influssi della scuola del Dal Sole. Per questo dipinto esistono diversi disegni preparatori di Consetti conservati alla Biblioteca Poletti (catalogo 186-1891) oltre ad un disegno a matita rossa passato di recente sul mercato antiquario e acquisito dalla Fondazione (si veda la scheda relativa)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438584
  • NUMERO D'INVENTARIO 0436
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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