cornice di Vincenzi Giacomo (sec. XIX)

cornice, 1812 - ante 1837

Su base parallelepipeda, in legno, su cui poggia con due piedini in legno dorato; ha alla base una testina d'angelo, da cui si dipartono due racemi a spirale; sopra due angioletti reggono lo stemma mariano sormontato da una croce, e due ghirlande che scendono lateralmente

  • OGGETTO cornice
  • MATERIA E TECNICA argento/ laminazione/ sbalzo/ doratura
  • MISURE Altezza: 118 cm
    Larghezza: 71 cm
  • ATTRIBUZIONI Vincenzi Giacomo (post 1812/ Ante 1837): orafo
  • LOCALIZZAZIONE Collegio S. Carlo
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tratta della cornice d'argento commissionata all'orafo Giacomo Vincenzi e destinata alla copia della "Madonna dell'Archetto", dipinto conservato a Roma in un oratorio popolarmente detto anch’esso “dell’Archetto”, in realtà ufficialmente dedicato a Santa Maria Causa Nostrae Laetitae. Il dipinto giunse da Roma nel 1817 grazie alla donazione di mons. Tommaso Cimbaloni o Cimbelloni, prelato domestico di Pio VII e primicerio della Collegiata di S. Petronio in Bologna, il quale la trasportò personalmente e la donò appunto alla città in segno di gratitutine "ai riguardi che gli furono costantemente quì usati pel corso di due anni della sua deportazione" (Sossaj 1841 p. 130). Esposta nel secondo altare a destra a partire dal primo maggio 1817 con il titolo di "Auxilium Christianorum" fu al centro della devozione della Confraternita del Rosario di antica fondazione la quale, nel 1832, proprio in omaggio a questa sacra immagine davanti alla quale i confratelli avevano iniziato a riunirsi, mutò il proprio titolo in Pia Unione di Maria Vergine Ausiliatrice dei Cristiani. Nella schedatura Ragghianti del 1938 questo dipinto era ancora collocato come sottoquadro all'altare dello Sposalizio della Vergine, entro un "nicchi di legno intagliato e dorato messo a marmi diversi rappresentante la B. V. Ausiliatrice copia della Madona dell'Archetto" (AsFSC, 22.6.1). Non si conoscono con maggiore dettaglio le vicende relative alla rimozione del dipinto successiva alla schedatura né alla sua momentanea (apparente) separazione dalla cornice d'argento che tuttavia deve aver avuto una funzione di sottoquadro, come denotano i piedini. La cornice, in origine priva del sostegno di legno, reca la firma punzonata del Vincenzi, uno dei più abili e conosciuti orafi modenesi, attivo fra il 1812 e il 1837
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438556
  • NUMERO D'INVENTARIO 0485
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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