morte di San Giuseppe

stendardo processionale, 1800 - 1899

In uno spazio chiuso San Giuseppe giace nel letto, sorretto a sinistra da Cristo, mentre a destra è presente in contemplazione la Vergine. Sopra di loro due angeli con una corona di gigli e rose bianche immersi in un alone di luce gialla nella quale compaiono lo Spirito Santo e alcuni cherubini. La scena si svolge in un interno sobrio con strumenti da falegname. Cornice intagliata e dorata su bolo rosso, con volute floreali, foglie e fiori, in alto un ampio fastigio con le medesime decorazioni regge una croce raggiata

  • OGGETTO stendardo processionale
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 180 cm
    Larghezza: 109 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collegio S. Carlo
  • INDIRIZZO Via S. Carlo, 5, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In chiesa, sotto il grande Crocifisso della III cappella a destra, era posizionata una tela con il "Transito di San Giuseppe" di proprietà dell'"Unione della Buona Morte", altrimenti nota come Confraternita della Beata Vergine Ausiliatrice e di S. Giuseppe della buona Morte, nata dall’unione di due sodalizi minori, l’uno intitolato a S. Giuseppe della Buona Morte e l’altro alla Madonna Ausiliatrice. Del primo dei due sodalizi, forse il più antico, si sa che fu eretto in S. Carlo nell’ultimo quarto del Settecento per volere dei sacerdoti Bonaventura Corti e Antonio Maria Cavazzuti (Soli 1979, p. 333). L’opera citata presso la cappella del Crocifisso doveva tuttavia essere un’altra, non trovata: l’opera in esame, sovradimensionata rispetto ad un sottoquadro d'altare e testimoniata un tempo in sagrestia, pur avendo lo stesso soggetto del dipinto ricordato nei documenti è sovradimensionata ed è stata sicuramente creata per altri scopi; nonostante sia stata catalogata nel 1975 come stendardo processionale il suo ottimo stato di conservazione tenderebbe ad escluderne l’uso in esterno. Dal punto di vista iconografico la matrice dalla quale è stata tratta l’opera in esame va senz'altro individuata nell'ovale con il "Transito di San Giuseppe" dipinto da Marcantonio Franceschini per la chiesa bolognese del Corpus Domini, commissionato dalla famiglia dell'architetto Gian Giacomo Monti per la propria cappella. Ne furono tratte in breve tempo copie dipinte - se ne conserva una, ad esempio, nella chiesa bolognese dei Ss. Angeli Custodi - e, presumibilmente, a stampa, al punto che l’iconografia del Transito di San Giuseppe nell’elaborazione di Franceschini divenne la più diffusa in ambito emiliano. A sua volta Franceschini trasse ispirazione da un disegno preparatorio di Carlo Cignani per la cappella di S. Giuseppe nella chiesa di S. Filippo Neri a Forlì: all'esecuzione degli affreschi nella città romagnola collaborò lo stesso Franceschini. Altri studiosi suggeriscono anche una seconda fonte di ispirazione, un originale di Carlo Maratta purtroppo noto solo attraverso le numerose copie e le stampe di traduzione: non si tratta, con ogni evidenza, del noto dipinto oggi al Kunsthistorisches Museum di Vienna ma di un'altra versione dello stesso tema, con meno figure, diffusa da stampe dell'epoca fra le quali si ricorda l'acquaforte di Robert Van Audenaerd (1663-1743) di cui si conserva una copia nella Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli di Milano (in controparte). L'autore della versione ottocentesca conservata nelle collezioni del Collegio può aver avuto, a bottega, più incisioni dello stesso soggetto tratte dai maestri citati: da esse ha elaborato lo stendardo e, di conseguenza, le immagini degli altri oggetti appartenenti alla Confraternita nei quali è riportata la medesima iconografia, benché naturalmente stilizzata e ridotta nella sua complessità. In sagrestia e nel deposito sono stati rinvenuti altri due stendardi processionali ancora montati all'asta, di dimensioni più ridotte e di identico soggetto (invv. 3913 e 0903), mazze processionali, targhe in legno con gancio, presumibilmente da appendere in chiesa durante alcune celebrazioni, altre targhe minori e numerose placchette in rame o stagno appartenenti ai singoli confratelli. Per ciascuno di questi oggetti o insieme di oggetti si vedano le schede dedicate
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438529
  • NUMERO D'INVENTARIO 0529
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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