ancona di Loraghi Antonio, Morelli Pietro (attribuito) (sec. XVII)

ancona, post 1670 - 1684
Morelli Pietro (attribuito)
notizie 1670-1684

Base in marmi gialli, scaffa a riquadri bianchi e neri. Cornice centrale in bianco e nero, tra quattro lesene affiancate da semicolonne, reggenti trabeazione a timpano spezzato in giallo e fastigio con lapide nera entro giallo, recante simboli della passione

  • OGGETTO ancona
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco di Carrara
    stucco/ modellatura
    stucco/ pittura
    ARDESIA
    portoro
    marmo nembro
  • MISURE Altezza: 993 cm
    Larghezza: 631 cm
  • ATTRIBUZIONI Loraghi Antonio (1626/ 1687 Post): marmoraio
    Morelli Pietro (attribuito): Muratore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Carlo
  • INDIRIZZO via S. Carlo, 7, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altare della Pietà fu voluto nel 1670 dal canonico Ludovico Pizzacheri: egli fu il primo ad assicurarsi la fondazione di una propria cappella, sottoscrivendo l'impegno fin dal 4 gennaio 1666. Quattro anni più tardi la cappella era "già principiata" ma mancava l'altare e tutto l'apparato conseguente, eseguito poi su lascito testamentario. Non si conosce l'autore del progetto originale la cui realizzazione, tuttavia, secondo le fonti si discosta dall'idea iniziale fondamentalmente a causa della mancanza di fondi: gli eredi del Pizzaccheri si opposero alla realizzazione di un progetto tanto dispendioso e all'impiego di una parte così consistente del lascito. Documenti rinvenuti nell'archivio del Collegio attestano che fu in realtà la Congregazione a far fare l'altare in marmo coprendo l'esborso iniziale. I confratelli ottennero poi il rimborso grazie al lascito di due prati in Rubiera di cui gli eredi consentirono l'acquisizione da parte della Congregazione stessa, a parziale risarcimento (ACSC, 10.2.35, F. XXXV N 1, c. 46). Dai documenti si evince che probabilmente fino al 1772 la parte superiore dell'ancona era completata da un fastigio dipinto; fu il rettore dell'epoca, don Giuseppe Boccolari, a volere la realizzazione di un coronamento in scagliola più adatto ad essere accostato al resto dell'ancona in marmo. Non è semplice né immediato ipotizzare che il primo disegno per l'altare sia quello pubblicato da Anna Coccioli (in Benati-Peruzzi 1991, p. 138); se così fosse dell'idea iniziale non rimane quasi nulla se non le colonne in marmo nero con capitelli corinzi. In ogni caso l'altare fu realizzato a partire dagli anni Settanta del Seicento: data al 12 settembre 1672 un primo pagamento ad Antonio Loraghi per una colonna dell'Altare della Pietà, mentre si registra la presenza di Mastro Pietro Morelli e figli nel cantiere dell'altare nel corso del 1677-68. Per la successione di pale ospitate nell'ancona si veda la scheda relativa al dipinto attuale. A partire dal 1808 l'altare fu officiato dai confratelli di San Carlo Rotondo che si trasferirono in S. Carlo del Cantone dopo la soppressione del loro oratorio. Si deve a questi confratelli la sistemazione nell'ancona del quadro di Bernardino Rossi raffigurante "S. Camillo de Lellis e il Beato Ippolito Galantini", cofondatore della Congregazione che reggeva il Collegio. Il dipinto fu spostato nel 1857 e al suo posto, più di vent'anni più tardi, fu inserito nell'ancona il dipinto del Malatesta che si vede ancora oggi, realizzato nel 1878 (si veda la scheda relativa) ma la schedatura della Soprintendenza del 1975 testimonia che, per un periodo di tempo, nell'ancona trovò posto il Crocifisso oggi nella terza cappella destra. Come sottoquadro fu posta, per un certo tempo, una oleografia rappresentante il Sacro Cuore poi spostata nel coretto a cornu Evangelii (oggi in deposito, inv. 0899), sostituita all'altare presente da una statua dello stesso soggetto entro tempietto dorato: di quest’ultima non abbiamo notizie
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438508
  • NUMERO D'INVENTARIO 0011
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • ISCRIZIONI nella trabeazione - ASPICE MORTALIS/ PROTE DATUR HOSTIATALIS -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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