assunzione della Madonna
dipinto
post 1668 - ante 1675
Stringa Francesco (1635/ 1709)
1635/ 1709
La Madonna è librata in alto a volo in un ardito profilo, attorniata da angeli musicanti su sfondo giallo dorato. Gli apostoli, variamente atteggiati, attorniano il sarcofago scoperchiato; compare nel mezzo un paesaggio appena intravisto
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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MISURE
Altezza: 460 cm
Larghezza: 254 cm
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ATTRIBUZIONI
Stringa Francesco (1635/ 1709): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Carlo
- INDIRIZZO via S. Carlo, 7, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE E' il dipinto più antico della chiesa. Il banchiere Francesco Sorra si impegnò per la sua commissione nello stesso rogito del 27 marzo 1668 con il quale il padre superiore della Congregazione della Beata Vergine e di San Carlo, Francesco Baldi, si impegnava alla costruzione dell'altare dietro il pagamento di 4000 scudi; per il quale "[apparato] esso sig. Sori fa fare a sue spese la tavola, il quadro di Pittura con l'Assunzione della gloriosissima Vergine". L'intera impresa, compresa la pala, fu saldata con un ultimo pagamento datato 1675. Il dipinto è descritto dal Sossaj come "Gli Apostoli attonniti e sorpresi alla vista dell'Assunzione di M. V." (p. 130). L'autore, Francesco Stringa, "gran dipintor modenese" (Pagani 1770 p. 93), crebbe sull'esempio di Ludovico Lana e ascese fino ad incarichi prestigiosi diventando direttore dell'Accademia di Pittura e della Soprintendenza alle fabbriche ducali. Di cultura carraccesca e reniana, guarderà proprio all'"Assunta" di Annibale Carracci, già a Reggio Emilia, poi a Modena nelle raccolte estensi e ora a Dresda, per la pala della chiesa di S. Carlo che, nel suo catalogo, si configura come una delle opere di punta: da Annibale Carracci discendono la dinamica compositiva, l'uso delle luci con accenti immediati e oscurità profonde, ma reniano è il San Pietro in primo piano, così come del Guercino degli anni romani è il giovane apostolo (Giovanni?) a destra; a Mattia Preti e a Flaminio Torri si deve invece la tavolozza dai colori bruciati che permea l'intera composizione. La commissione, del resto, era particolarmente prestigiosa, soprattutto se inquadrata nella situazione della chiesa dell'epoca, con un altare maggiore ancora in legno e addossato ad una parete di fondo piatta e provvisoria. Secondo le indicazioni teatine l'altare dell'Assunta veniva quindi ad assumere una importanza notevole come altare dell'oratorio che interseca la chiesa principale. Stringa, consapevole della portata dell'impegno, riassunse in questo dipinto i suoi riferimenti migliori ma il lungo tempo di elaborazione, inframmezzato dalla realizzazione della "Morte di S. Giuseppe" (1670) per la chiesa del Voto, giustifica la presenza di scelte che tornano in altre pale scalate in tempi diversi (si vedano Benati e Peruzzi 1991, pp. 149-150, con ampia bibliografia e documenti di riferimento). La pala fu staccata prima del 1975 dall'altare per procedere al suo restauro e in quell'occasione si rese visibile la decorazione retrostante, costituita da tappezzeria dipinta a motivi vegetali e da una cornice di sottoquadro dipinta anch'essa. Non è noto in quale momento sia stata realizzata questa decorazione
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438493
- NUMERO D'INVENTARIO 0073
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
- DATA DI COMPILAZIONE 1975
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0