San Carlo Borromeo comunica gli appestati

dipinto 1675 - 1675

Al centro San Carlo Borromeo somministra l'Eucaristia agli appestati. Ai lati scene della peste e della carità ecclesiastica. Ampio fondale architettonico. In alto angeli e oranti

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 370 cm
    Larghezza: 650 cm
  • ATTRIBUZIONI Caula Sigismondo (1637/ 1694): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Carlo
  • INDIRIZZO via S. Carlo, 7, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sigismondo Caula, "discepolo di Monsù Gian Bolanger" a Sassuolo (Pagani 1770, p. 94) e poi istruito sull'arte veneta, era uno dei protagonisti dell'arte estense della seconda metà del Seicento insieme a Francesco Stringa. La formazione veneziana di Caula avvenne nel periodo di reggenza di Laura Martinozzi, quando la corte aveva diradato moltissimo le commissioni artistiche. Nonostante questo il viaggio a Venezia rispondeva ad un interesse sviluppato nelle stesse collezioni estensi: Boulanger e i suoi allievi troveranno nei grandi veneti del Cinquecento e, soprattutto, in Tintoretto, una fonte di ispirazione. Il viaggio a Venezia è dunque coerentemente collocabile, per letture stilistiche e per l’assenza del nome del pittore dai documenti modenesi, fra il 1667 e il 1670; al ritorno Caula fu chiamato in S. Carlo per dipingere questa grande scena dal fondale architettonico "alla Veronese". Non è stato ritrovato il contratto ma il lavoro del Caula per la Congregazione è ben documentato: ad esempio il 10 dicembre 1675 vengono pagate 'a Sigismondo Caula pittore L. 264 per compimento di 40 doble per il quadro fatto per la Chiesa' (Archivio storico Fondazione San Carlo, 10.2.34, fasc. non num., Memorie relative alla storia del collegio e regolamenti, XVII secolo, c. non num.; il documento è stato citato per la prima volta da Benati e Peruzzi in Id., 1991, p. 153 e p. 176 nota 11). Fra le varie carte presso l'Archivio di Stato di Modena è conservata una lettera autografa del pittore che chiede al Duca di sollecitare il Rettore Francesco Baldi al pagamento dell'opera già consegnata. La lettera non porta alcuna data. Prima del ritrovamento di questi documenti il grande dipinto era già stato datato attorno al 1670 da Lugli proprio sulla base dell'accentuato venetismo che connota la grande tela e della notizia fornita da Lazarelli, secondo il quale "fu questo quadro dippinto dal Caoli subito che fu rittornato da Venezia, cioè quando haveva in mente le spezie fresche di quelli maestri penelli, e principalmente di quello di Paolo" (Lazarelli, p. 76). Il ritrovamento del documento relativo all'ultimo pagamento, avvenuto appunto nel 1675, conferma queste datazioni. In Galleria Estense sono presenti un disegno e due bozzetti preparatori. Caula aveva lavorato anche per l'oratorio di S. Carlo Rotondo: per la Confraternita aveva realizzato la pala presente nel coro, raffigurante "S. Carlo adorante la Nascita di Maria Vergine" (Pagani 1770, p. 43)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438478
  • NUMERO D'INVENTARIO 0005
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • ISCRIZIONI nella cartella della cornice, in alto - humilitat - caratteri gotici - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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