Ritratto d'uomo di profilo. ritratto d'uomo di profilo
disegno,
(?) 1690 - (?) 1710
Mitelli Giuseppe Maria (attribuito)
1634/ 1718
Ritratto di profilo di nubiluomo con acconciatura settecentesca
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ matita
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ATTRIBUZIONI
Mitelli Giuseppe Maria (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Coccapani
- INDIRIZZO corso Vittorio Emanuele II, 59, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Documentazione archivio ufficio catalogo (scheda non firmata ne datata). "Giuseppe Maria Mitelli, figlio di Agostino, deve per lo più la sua fama alla serie di acquefortì che produsse in gran numero (la documentazione pervenuta si aggira intorno alle seicento unità), mentre assai meno nota e documentata appare la sua attività pittorica e grafica. Esistono tre cospicui nuclei di disegni del Mitelli: quello della Biblioteca dell'Archiginnasio (Raccolta Gozzadini Cart. I.IV e Ms. B 4233), dell'Archivio di Stato di Bologna (dove si conservano le illustrazioni acquerellate degli 'Insignia') e i 62 disegni a penna del taccuino conservato alla Biblioteca Reale di Torino (segnato Varia 34) (cfr. A. Foratti, G. M. Mitelli ed i suoi disegni inediti nell"Archiginnasio di Bologna, in 'L'Archiginnasio', 4.1914; F. Varignana, 'Le collezioni d'arte della Cassa di Risparmio di Bologna. Le incisioni. Giuseppe Maria Mitelli', Bologna 1978, pp. XXX e sgg.). La varia e vasta produzione incisoria dell'artista, in linea con una tradizione figurativa dedita ad un'attenta osservazione del reale, che attraverso i Carracci approderà alle originali formulazioni di Giuseppe Maria Crespi, fruttò all'artista fortuna alterna e letture se non fuorvianti perlomeno parziali. Non si devono perdere di vista le vere aspirazioni del Mitelli il quale, aderendo ad un'ottica dominante nella Bologna tardo secentesca, poneva la pittura in vetta alla scala delle priorità artistiche, come egli stesso ebbe modo di dichiarare proprio nel foglio di dedica del 'Gioco dei Tarocchi' a Filippo Bentivoglio: "il Disegno è Padre di molte Virtù, sono parti di questo fra gli altri la Pittura, la Scultura, l'Intaglio: Io bramoso di conseguir fra tanti, che la sospirano, la prima, non ho mancato d'impiegarvi continuo, et indefesso l'occhio, la mano, e l'intelletto. Ma per che talvolta giova non solo, ma è necessario ancor levar la mano dal Quadro, ed allontanarsene alquanto, per poter come nuovo, e straniero mirarlo, non ho voluto io però far questo senza tenermi amiche le altre Virtù sorelle, e compagne di quella tanto da me (anzi da tutto il Mondo) stimata, e riverita Pittura. Onde talvolta per divertimento alla Scoltura, or all'Intaglio mi sono accostato, perché del mezzo loro mi servano con sì bella congiunta" (in F. Varignana, op.cit., Bologna 1978, p. X e p. 420). Questo foglio a sanguigna è stato probabilmente un dono dell'artista al "Duca Serenissimo di Modena" come scritto nel 'recto'; nel 'verso' vi è l'indicazione del soggetto ritratto, Ludovico Manetti di 32 anni". Il disegno è a matita rossa. Sul 'verso' vi sono delle scritte ad acquerello di difficile lettura
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800437307
- NUMERO D'INVENTARIO 1027
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 2008
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sul 'recto' in alto a sinistra - 'A Duca Serenissimo Duca di M - sul 'verso' in alto - a penna - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0