Studio per un nudo virile di schiena. figura maschile

disegno preparatorio, (?) 1600 - (?) 1649

Un uomo nudo visto di schiena; sopra il capo e sulla spalla destra sono appoggiate due mani

  • OGGETTO disegno preparatorio
  • MATERIA E TECNICA carta/ matita
  • MISURE Altezza: 311 mm
    Larghezza: 112 mm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Coccapani
  • INDIRIZZO corso Vittorio Emanuele II, 59, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Documentazione archivio ufficio catalogo (scheda non firmata ne datata) "L'attribuzione a Francesco Salviati, forse proposta in riferimento alla tornitura del corpo e alla memoria di corpi michelangioleschi simile ai disegni autografi del pittore, viene scartata da una nota di S.Campanini sulla busta che propone il foglio come copia dagli affreschi di Ludovico Carracci in San Michele in Bosco o copia dalle incisioni di Giovannini, ponendolo in relazione con i nn. 916, 917, 1068 della Galleria. I disegni riproducono i cosiddetti 'termini' a chiaroscuro, del tutto privi di relazione iconografica o anche soltanto vagamente tematica con gli scomparti contigui del chiostro di San Michele, costituiti talora da figure singole (in alcune delle quali è possibile rintracciare echi e derivazioni precise dai termini della volta Farnese) o più spesso da due o tre figure accostate e sovrapposte in virtuoslstico crescendo, che si sostituiscono completamente al fusto centrale della colonna senza appoggiarsi ad alcun retrostante paramento murario. E 'quanto mai diffìcile stabilire l'autore del foglio anche in considerazione del fatto che gli affreschi del San Michele in Bosco furono una vera e propria palestra per tutti i pittori della scuola bolognese fino a fine Settecento. Il nuovo chiostro ottagonale del S.Michele era stato costruito tra il 1602 e il 1606, su progetto di Pietro Fiorini. L'incarico di decorarlo venne affidato a Ludovico Carracci ed ai suoi allievi "che in due soli estati, cioè quella del 1604 e quella del 1605" (C.C. Malvasia, Felsinei Pittrice. Vite de 'pittori bolognesi, 1678) condussero a termine l'impresa, "uno dèi compiti più ampi ed artisticamente significativi che la città di Bologna abbia affidato in quei tempi" (H. Bodmer,' Ludovico Carracci', Burg bei Magdeburg, 1939, p. 54). Il successo che tutta la decorazione ebbe fin dal suo primo apparire è dimostrato dall'esistenza in numerose chiese benedettine del territorio di copie su tela dei singoli riquadri. La tecnica prescelta per l'esecuzione, olio su intonaco preparato con polvere di marmo, diede purtroppo risultati disastrosi fino dai primi anni, tanto che nel 1632 già si ha notizia di restauri al riquadro di Guido Reni. La situazione andò aggravandosi sempre più, tanto che lo stesso Malvasia si preoccupò di dare alla stampe una descrizione del ciclo con incisioni di Giacomo Giovannini (1694), mentre una seconda edizione, curata da G. Cavazzoni Zanotti e illustrata da vari disegnatori e dall'incisore Giovanni Fabbri, comparve nel 1776 '(Ludovico Carracci, cat. mostra a cura di A. Emiliani, Bologna 1993, p. 199). Il cortile interno aveva la forma di un ottagono e gli affreschi si trovavano sulle pareti sotto il portico. Per separare le composizioni una dall'altra, fu usato il motivo decorativo delle cariatidi illusionistiche dipinte con la tecnica grisaille. Le loro funzioni erano indicate dalle figure, riunite a coppie, in movimenti e pose diverse. Questo foglio riproduce uno dei termini nella coppia intera che si può vedere nel disegno n. 917 della Galleria". Il disegno è a matita rossa su carta bianca leggermente rosata. Se messo in controluce si può intuire (il disegno è controfondato), che sul 'verso' vi è disegnata una testa di donna di profilo. Il disegno, con il medesimo soggetto, è da mettere in relazione con i numeri 916 e 917
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800437204
  • NUMERO D'INVENTARIO 1175
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul 'recto' in alto a destra - 157 n 57; Numerazione inventariale dell'Accademia di Belle Arti di Modena (ASMO 1811). Stessa grafia ritrovata nei disegni inv. 723-735-736-739-745-751-752-763-770-772-778-779-782-784-785-786-792-797-80 1-805-826-834-838-839-841-855-857-862-863-865-866-870-871-874.157 n 40 - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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