Laocoonte. Laocoonte e i figli strangolati da due serpenti

disegno, (?) 1650 - (?) 1674

Laocoonte e i suoi figli stritolati dai serpenti

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ matita
  • MISURE Altezza: 364 mm
    Larghezza: 263 mm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Coccapani
  • INDIRIZZO corso Vittorio Emanuele II, 59, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Documentazione archivio ufficio catalogo (scheda non firmata ne datata) "Il disegno è una copia del gruppo marmoreo del Laocoonte che, rinvenuto nel 1506 netta zona detta Domus Aurea a Roma, ammirato e restaurato da Michelangelo, divenne con l'Apollo del Belvedere la statua più celebre dell'antichità classica, considerata per secoli un modello esemplare non solo detta scultura antica ma addirittura detta scultura in senso assoluto. Opera degli scultori Agesandro, Atanadoro e Polidoro di Rodi, probabilmente del II sec. (a.C.), è conservato nei Musei Capitolini. Il foglio, uno studio accademico, è forse tratto da una incisione per il tratteggio minuto e regolare che rende acriticamente le ombre. Lo stile è simile a quello dei disegni nn. 728,731, 920 della Galleria, anch'essi copia da antichi rilievi, da restituire quindi alta stessa mano. Si propone, in via ipotetica, il nome di Francesco Stringa (Modena, I635 -1709), consigliere e conservatore detta Galleria Ducale, che prese parte ai lavori della locale Accademia di pittura, almeno a partire dal 1661, e sì dedicò all'illustrazione dì pubblicazioni celebrative occasionate da feste e cerimonie dì corte". Questa statua fu una delle opere più copiate da quando fu rinvenuta nel 1506. La sua fortuna si ebbe in parte anche perchè ogni artista poteva trarre da essa ciò che più gli interessava: la plasticità dei corpi, il pathos e la drammaticità espresse dal volto di Laocoonte (Pontormo se ne servì per ricreare lo stesso stato d'animo in alcuni suoi volti), l'eros (pittori come Fussli utilizzarono soprattutto il busto tralasciando completamente il resto). Il nostro modesto artista sceglie di rappresentare tutto il gruppo scultoreo, non frontalmente, ma lo fa scegliendo un punto di vista diagonale. Probabilmente, come fecero altri artisti, egli era interessato a studiare la dinamicità dei personaggi. Non mi pare di ravvisare elementi che inducano ad avvalorare l'ipotesi che il disegno possa essere di mano di Francesco Stringa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800437201
  • NUMERO D'INVENTARIO 1170
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul 'recto' in basso a sinistra - Dal antico - sul recto in basso a destra - corsivo - a matita - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - (?) 1650 - (?) 1674

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE