62° Reggimento Fanteria

stampa stampa di invenzione, 1918 - 1950
  • OGGETTO stampa stampa di invenzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ cromolitografia
  • MISURE Altezza: 28 cm
    Larghezza: 35 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LOCALIZZAZIONE Museo Storico di Documenti e Reperti Bellici
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La guerra modificò profondamente la società locale. Circa 42.600 combattenti, 1.089 caduti sui campi di battaglia, 1.718 morti in seguito a ferite, 1.800 morti per malattie contratte in guerra, 420 morti in campi di prigionia, 673 dispersi (un totale, dunque, di 5.700 caduti), quasi 3.000 mutilati e invalidi, circa 10.000 feriti indicano. Questi dati dimostrano quanto sconvolgente e gigantesco fosse stato l’impatto della grande guerra sulla comunità locale. Ma la grande guerra non fu soltanto questa dolente statistica: fu guerra totale, la prima che coinvolse la popolazione civile come non mai nello sforzo bellico. Il fronte interno, che era considerato dagli interventisti importante quasi come il fronte militare, richiese anche ai civili sacrifici e rinunzie. La grande guerra fu dunque sconvolgente anche per Parma, pur non essendo la provincia propriamente e realmente in zona di guerra, sebbene tale venisse formalmente dichiarata dopo Caporetto. I parmigiani conobbero la guerra attraverso la stampa e le narrazioni dei combattenti e dei profughi. A ciò aggiunsero un’interpretazione particolare, per il fatto che Parma fu un importante ospedale delle retrovie: oltre 160.000 furono gli ammalati e i feriti che passarono negli ospedali civili e negli ospedali d’emergenza creati nella provincia di Parma. Il nucleo dell’assistenza sanitaria di guerra era rappresentato dall’Opedale Centrale Militare, con una capacità di 640 posti, occupava la chiesa ed il convento dei Padri Serviti. Altri edifici della città vennero adattati per essere utilizzati come ospedali militari: fu il caso del convitto Maria Luigia (650 letti), la scuola Pietro Cocconi (350 posti), l’Istituto delle Salesiane (130 posti). Nell’Ospedale Maggiore di Via D’azeglio vennero messi a disposizione dell’autorità militae 200 posti. All’interno del Seminario Vescovile venne collocato l’Ospedale territoriale della Croce Rossa, con 314 letti. L’Istituto delle Missioni Estere venne utilizzato come convalescenziario. Come lazzaretto venne adattato un edifico posto alla confluenza dei torrenti Taro e Baganza, circondato da un vasto appezzamento di terreno limitato da filo di ferro. Inoltre, l’esperienza della guerra si conosceva ancor meglio per via dei reggimenti e delle brigate e dei battaglioni con elevata presenza di parmigiani come il 67° battaglione di marcia della milizia territoriale, o la Brigata Taro formata nell’inverno 1916 coi reggimenti 207° e 208° di fanteria o il 61° reggimento di fanteria della Brigata Sicilia di guarnigione a Parma, con la loro partecipazione alle battaglie di Cima Palone e di Passo Buole, due fatti d’arme che nel dopoguerra avranno valore emblematico per i parmigiani e diverranno parte costitutiva del mito della esperienza della guerra
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800430657
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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