monumento ai caduti - a lapide di Monguidi Mario, Froni Luigi, Brozzi Renato (sec. XX)

monumento ai caduti a lapide, 1953 - 1961

Monumento commemorativo ai caduti di tutte le guerre, collocato sul lato sud del campanile del monastero di San Paolo, è costituito da tre parti parti: in alto, sopra la cella campanaria e sui lati est e sud, sono murati quattro medaglioni marmorei con i simboli delle armi a rilievo.A metà altezza circa, sotto l'antico orologio, si apre un'edicola inquadrata architettonicamente da una cornice, una trabeazione e due lesene laterali terminanti in una decorazione a scanalature; vi è contenuta una scultura in bronzo antropomorfa raffigurante la "Stirpe italica", in posizione inginocchiata, con elmo, corazza, tunica loricata e una spada appesa in posizione centrale.Più in basso è collocata la lapide, di forma rettangolare, formata da sei lastre di marmo bianco disposte in orizzontale, presenta elementi decorativi in bronzo fuso, che reca un'iscrizione a rilievo a memoria dei caduti di tutte le guerre. La decorazione è costituita da un grande rilievo, inserito nella parte superiore, raffigurante le teste di cinque fanti con elmetto, disposte a scalare verso il fondo, e circondate da filo spinato. Il rilievo è sormontato da una targa non iscritta, di forma ovale, sostenuta da tre piccole borchie

  • OGGETTO monumento ai caduti a lapide
  • MATERIA E TECNICA marmo biancone di Verona/ intaglio
    bronzo/ fusione
  • MISURE Altezza: 6 m
    Larghezza: 2.50 m
  • ATTRIBUZIONI Monguidi Mario (notizie 1930)
    Froni Luigi (1901/ 1965)
    Brozzi Renato (1885/ 1963)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Torre di San Paolo
  • INDIRIZZO Strada Macedonio Melloni, Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La torre di S. Paolo, edificio tardobarocco opera di Domenico Valmagini che lo ha eseguito verso il 1690, fin dal primo dopoguerra, quando era sede dell'azienda elettrica assieme al palazzo accanto, è stato considerato un luogo adatto alla commemorazione ufficiale dei caduti; durante il Ventennio, infatti, ospitò un primo monumento ai defunti fascisti costituito da un'ara di travertino reggente un tripode, decorata da due fasci littori e con una semplice iscrizione che recitava "Parma/ ai/ caduti per/ la/ patria". Dopo la conclusione della seconda guerra mondiale il monumento, che rappresentava esplicitamente il passato regime, viene demolito e sostituito da un nuovo ricordo, mentre nell'adiacente Piazzale della Pace veniva costruito il Monumento al Partigiano. Un nuovo rifacimento che coinvolse tutta la struttura della Torre di San Paolo, viene programmato già nel 1953 mediante un Comitato diretto da Vittorio Agnelli, e promosso sia dalle autorità cittadine, sia da associazioni come quella dei Combattenti e Reduci e quella dei Granatieri; la stampa locale riporta la notizia secondo cui il monumento sarebbe stato inaugurato dopo quello dedicato al Partigiano, nonostante i bozzetti degli artisti parmigiani concorrenti al concorso dovessero essere presentati entro il maggio del 1953 (L'erezione del monumento al Partigiano precederà quella del monumento ai caduti, in "Gazzetta di Parma", 28 gennaio 1953, p. 4). Il concorso tuttavia non portò a risultati apprezzabili, quindi la realizzazione del progetto venne affidata all'architetto Mario Monguidi, allievo di Giuseppe Mancini presso l'Istituto di Belle Arti di Parma, che circa trent'anni prima si era occupato di ideare il ricordo a Filippo Corridoni (vd. scheda n. 00429561), oltre ad altri monumenti funerari, come il cenotafio ai Caduti della società di Mutuo Soccorso Pietro Cocconi (vd. scheda n. 00381064). Al termine della sua carriera - Monguidi morì infatti nel 1961, poco prima dell'inaugurazione - l'architetto elaborò un complesso sistema, mescolando a diversi livelli una scultura, la lapide commemorativa, medaglioni marmorei, distribuiti nelle incassature murarie dell'antico campanile. Le sculture bronzee della "Stirpe italica", la lapide votiva perenne e il rilievo con le teste dei fanti entro una trincea sono opera di Luigi Froni, mentre i rilievi marmorei raffiguranti le quattro armi dell'esercito sono di Renato Brozzi, che come il Monguidi abbandonò il progetto prima della sua conclusione. Il monumento, scoperto il 26 ottobre 1961, fu inaugurato solennemente il successivo 26 novembre, alla presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi e del vescovo Evasio Colli
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800429562
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
    2016
  • ISCRIZIONI in centro a tutto campo - O TU CHE PASSI/ FERMATI E RICORDA/ SONO I CADUTI PER LA PATRIA/ DI TUTTE LE GUERRE/ I GENEROSI CADUTI/ IN TERRA IN MARE IN CIELO/ IN ANNI LONTANI/ IN ANNI RECENTI/ ENTRO I SACRI CONFINI/ OLTRE I CONFINI E IL MARE/ NEL NOME D'ITALIA/ ALL'OMBRA DEL TRICOLORE/ O TU CHE PASSI/ INCHINATI ED AMA/ TANTA DEVOZIONE/ TANTA FEDELTA'/ E IL SANGUE VERSATO/ SIA LA SALVEZZA DELLA PATRIA/ PEGNO DI CIVILITA'/ INIZIO FECONDO/ DI FRATELLANZA UMANA - Bocchialini Jacopo - lettere capitali - a rilievo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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