allegoria della Vittoria
Il monumento alla Vittoria, inserito in una aiuola su viale Toschi, è inquadrato in una cornice posata a terra e decorata da serti vegetali fermati da nastri, e delimitato da pilastrini di pietra e catene di ferro. Al centro, su un basamento quadrato, si ergono due gradini con modanature e con un'altra cornice fogliata, su cui si imposta un alto plinto a sezione quadrata sulle cui fronti si trovano le lapidi con le iscrizioni, alcune ormai scomparse. Le lapidi presentano una semplice cornice in altorilievo decorata sul lato superiore da due volute e una conchiglia centrale. Sopra un'altra serie di modanature decorate a dentelli e ovuli, la base della colonna è circondata da quattro aquile angolari ad ali spiegate collegate da una corona di foglie d'alloro legate da nastri. Il fusto della colonna, ricoperto da lastre di marmo bianco, è decorato da una ghirlanda in bronzo di foglie di quercia che si avvolge in senso spiraliforme e che trattiene una spada posta in verticale, con la punta rivolta verso l'alto. Al di sopra di un capitello composito si erge la statua in bronzo della Vittoria alata, che poggia un piede su un globo e che tiene tra le braccia un ramo di palma
- OGGETTO monumento ai caduti a colonna
-
MATERIA E TECNICA
breccia di Verona/ intaglio
bronzo/ fusione
-
MISURE
Altezza: 23m
Larghezza: 23 m
: 12m
: 12 m
-
ATTRIBUZIONI
Ximenes Ettore (1855/ 1926)
Cusani Lamberto (1877/ 1966)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Viale Paolo Toschi
- INDIRIZZO Viale Paolo Toschi, Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il caso del monumento alla Vittoria di Parma si pone come un esempio significativo di ritardo nella commemorazione ai caduti della città, che negli anni dell'immediato dopoguerra si è distinta rispetto ad altre. Nel corso delle ricerche d'archivio le lungaggini e l'assenza di una memoria storica in onore dei soldati morti, del loro sacrificio e dell'esaltazione della patria, emerge varie volte, sia a livello di semplice cittadinanza, sia di associazioni e di istituzioni locali. Già nel 1918, infatti, il Ministro per gli Interni caldeggiava l'erezione di un monumento pubblico in ogni città d'Italia: "Onorare i Martiri della più grande guerra, mutilati o assassinati dalle teutoniche orde imperiali ce provocarono l'immane conflitto mondiale, è oggi il primo dovere di ogni uomo" (ASC, Per un ricordo marmoreo ai martiri della guerra, Genova, 11 novembre 1918, 1918 Amministr Comunale 1968 Fasc. 7 - Monumenti) e a tale scopo venne emanata una legge del 28 settembre 1918. A Parma il monumento più importante nacque a fronte di varie istituzioni che parteciparono sia nell'aspetto esecutivo, sia in quello finanziario, mentre la problematica principale fu quella della sua collocazione. Il progetto, infatti, venne ideato su iniziativa della Scuola di Applicazione di Fanteria, sostenuta dal Ministero della Guerra: nel 1919 cominciarono le trattative tra il comando della scuola e l'amministrazione comunale e fu affidata l'elaborazione dei bozzetti all'Arch. Cusani. Il Comune però bloccò i lavori, e dal 1920 al 1930 si susseguirono varie proposte e decisioni sulla collocazione del manufatto, prima pensato per un cortile della scuola, poi per un viale del Giardino, e infine per uno spazio su Viale Toschi. Le parti di scultura in bronzo, fuse dall'Arsenale militare di Torino, furono invece affidate a Ettore Ximenes, che in città aveva già progettato sia il monumento a Bottego, sia quello a Giuseppe Verdi, e che, come testimonia una lettera della moglie Gabriella datata 24 maggio 1929, nel 1921 aveva già realizzato la scultura raffigurante la Vittoria. Su pressioni del Ministero della Guerra e della Scuola di Applicazione di Fanteria, che possedeva già in deposito i pezzi scolpiti ed i materiali, il Comune di Parma stabilì di indire una licitazione d'appalto per il 5 maggio 1930, che fu vinto dalla ditta Azzali & c. I lavori iniziarono dunque in quell'anno e si conclusero certamente entro l'estate del 1931. L'inaugurazione della colonna marmorea sormontata dalla Vittoria, il 27 settembre 1931, fu un momento importante per la città dal momento che vide la presenza del Re Vittorio Emanuele III, per i quali si prepararono cerimonie solenni; si approfittò inoltre della presenza del sovrano per inaugurare anche la lapide in onore dei volontari caduti (vd. Scheda n.??) e quella di Palazzo Giordani (vd. Scheda n. ??). Nel 1941, in corso la seconda guerra mondiale, la statua della Vittoria rischiò di essere smontata e fusa per scopi bellici, ma si salvò principalmente grazie all'intervento di Mussolini, che ordinò la sospensione dei lavori di smantellamento. Nel 1989 invece la colonna con la Vittoria venne spostata di alcuni metri per permettere la costruzione del parcheggio sotterraneo. Per quanto riguarda la figura della Vittoria, Ettore Ximenes, già esecutore di vari monumenti in Italia ed all'estero, fa riferimento sia a modelli antichi e classicheggianti, sia a schemi decorativi che molto si avvicinano al liberty conosciuto durante un suo periodo di lavoro a Parigi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800429560
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2007
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
2016
- ISCRIZIONI lato nord - ALLA VITTORIA D'ITALIA/ L'ESERCITO/ CUSTODE ED ARALDO/ DI EROICHE VIRTU'/ QUESTO ALATO SIMBOLO DI GLORIA/ CONSACRA - Umberto Mancuso - lettere capitali - a solchi -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0