paramento liturgico, insieme - manifattura italiana (sec. XVII)
Parato, composto da pianeta, stola, manipolo, velo di calice, borsa per corporale in velluto tagliato a un corpo lanciato broccato bouclé. Il fondo in diagonale prodotto da un ordito e una trama di seta gialla è ricoperto da una trama lanciata in oro filato a fili doppi (anima seta gialla) legata in diagonale da un ordito di legatura di seta gialla. Il disegno è descritto in velluto tagliato da un ordito di pelo di seta rossa e da effetti bouclés prodotti da due trame broccate in oro filato (anima seta gialla) e in argento filato (anima seta perla). Gli effetti bouclés ad anelle semplici della stessa lunghezza del pelo del velluto, sono legati in diagonale dall'ordito di legatura. Disegno incompleto. Due fiori di cardo molto simili dai petali d'oro e d'argento e una coppia di fiori di cardo più piccoli dei precedenti, ornano le estremità di una maglia ad ovale schiacciato, descritta da racemi a voluta rossi intercalati da corolle e foglie d'argento. Ai lati si sviluppa un fitto intreccio di rami a voluta rossi con foglie arricciate, interrotti da un terzo fiore di cardo d'oro e d'argento e da foglie d'argento. Fondo oro. Gallone a telaio in oro filato e seta gialla a decoro geometrico e vegetale stilizzato. Nel velo gallone a fuselli in oro filato. Fodera in taffetas giallo
- OGGETTO paramento liturgico
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MATERIA E TECNICA
filo dorato/ lavorazione a telaio/ lavorazione a fuselli
seta/ taffetas
seta/ velluto allucciolato o bouclé
- AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria della Steccata
- INDIRIZZO Strada Giuseppe Garibaldi, 5, Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il parato è registrato negli inventari della Steccata del 1765 e 1780. E' stato assegnato dal Testi (1922) al XVIII secolo, attribuzione confermata anche dal Santangelo (1934). Se il modello di riferimento è senza dubbio cinquecentesco ed appartiene alla produzione più esclusiva di velluti operati italiani (fiorentini e genovesi) della seconda metà del XVI secolo, ampiamente attestata nelle chiese e nelle collezioni pubbliche italiane e straniere (cfr. ad esempio un velluto operato del Museo Correr di Venezia in Cuoghi Costantini M.-Silvestri I. 1988, pp.231-232) e il cui rimando diretto e più noto è documentato nel tessuto dell'abito di Eleonora da Toledo, moglie di Cosimo I De Medici, descritto nel dipinto del Bronzino agli Uffizi, l'esecuzione dell'esemplare parmense è più tarda. La tonalità cupa del rosso del velluto e il suo marcato contrasto con l'oro del fondo, evidenziano caratteri tipici della cromia tessile seicentesca. Così pure il decoro, pur conservando il rigore compositivo e la sontuosità dei disegni rinascimentali, denuncia un'articolazione animata e fortemente ornamentale, cara alla decorazione tessile seicentesca. La qualità del tessuto parmense si attesta su parametri piuttosto alti, senza raggiungere tuttavia il livello di complessità tecnica e di finezza decorativa degli esemplari cinquecenteschi. Il fiore di cardo è riproposto in ben quattro varianti e la sua distribuzione è spaziata e calibrata entro il complesso rabesco vegetale. Si evidenzia comunque un generale irrigidimento del disegno, accompagnato da una semplificazione un po' stereotipa dei motivi. La lavorazione in velluto tagliato operato si presenta ben eseguita e con un largo impiego di filati d'oro e d'argento, anche se risulta decisamente più semplificata rispetto alle tessiture rinascimentali, di regola realizzate in velluto cesellato su fondi in teletta d'oro o d'argento
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico non territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800405788
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 1991
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0