reliquiario - a ostensorio di Cruer Michele (attribuito) (sec. XVIII)

reliquiario a ostensorio, 1718 - 1719

Su di un alto zoccolo mistilineo, con fascia ornata da foglie, si eleva la base, definita ai lati da coppie di volute su cui poggiano anteriormente cherubi e due angeli reggenti il collare dell'Ordine Costantiniano parziamente perduto; sulle due facce sono raffigurati a bassorilievo San Giorgio che trafigge il drago nel recto, lo stemma farnesiano incoronato e profilato dal collare del Gran Maestro nel verso. Costituisce l'impugnatura una figura a tuttotondo di angelo-cariatide, realizzata a fusione, con le braccia levate a reggere la mostra: la teca mistilinea con cornice a più risalti è circondata da un fastoso gioco di volute culminante in due orecchioni a valva di conchiglia e arricchito da foglie, ghirlande vegetali e angioletti fusi che reggono rami di palma, gigli farnesiani (in gran parte perduti) e la croce dell'Ordine alla sommità. All'interno della teca un altro angioletto regge la reliquia di San Giorgio

  • OGGETTO reliquiario a ostensorio
  • MATERIA E TECNICA argento/ traforo/ sbalzo/ stampaggio/ doratura/ cesellatura/ fusione
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria della Steccata
  • INDIRIZZO Strada Giuseppe Garibaldi, 5, Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In una lettera del'agosto 1718, inviata da Colorno alla Congregazione della Steccata, il Duca Francesco Farnese comunica di essere riuscito a procurarsi una reliquia di San Giorgio destinata ad essere esposta all'adorazione dei fedeli. Nella primavera dell'anno successivo la reliquia fu consegnata alla chiesa entro una custodia d'argento che la lettera di accompagnamento, datata 22 aprile 1719, dice donata dallo stesso sovrano. Quest'opera di diretta commitenza ducale è senz'altro tra i pezzi di maggior pregio del tesoro della Steccata: splendida è la figura dell'angelo-cariatide, animatissima e ricca di dettagli descrittivi la scena di San Giorgio, fluido ed elegante il gioco della decorazione, movimentata dalla presenza di vivaci putti alati a tuttotondo, che esprimono il gusto tipicamente settecentesco per gli effetti di dinamismo e grazia. Tale gusto si rivela particolarmente nelle soluzioni formali della mostra, caratterizzata da linee mosse e da un'esuberanza decorativa ormai del tutto priva della pesantezza barocca. La documentazione purtroppo non ci informa sull'artefice di questo lavoro, le cui caratteristiche si accostano a quelle dei pezzi documentati di Michele Cruer, già proposto peraltro come autore dal Testi. L'ipotesi attributiva è più che plausibile, considerati i rapporti che nel primo ventennio del secolo intercorrono tra la Steccata e questo argentiere, autore sempre di oggetti di grande rilievo, alcuni dei quali, come il pastorale, esito di precise disposizioni ducali
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800405746
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul piede, sopra l'immagine di San Giorgio - FORTITUDO/ DEI - lettere capitali - a matita - latino
  • STEMMI nel verso della base - nobiliare - Stemma - Famiglia Ducale Farnese - croce greca, cfr. foto SBAS PR 122327
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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