paliotto di Cruer Michele (sec. XVIII)

paliotto 1714 - 1716

Paliotto il lamina d'argento sbalzata e cesellata fissata con chiodi su supporto ligneo dorato. Al centro è la figura a sbalzo della Madonna col Bambino, incoronata da due angeli in volo e quasi racchiusa da volute vegetali su cui sono due angeli a mezzo busto a guisa di cariatidi; al di sotto è l'emblema araldico del committente; ai lati un fitto gioco di volute, foglie d'acanto, melograni e angeli in volo che reggono ora gigli, ora pendoni di melograni, ora rami d'alloro. Intorno, su tre lati, corre un bordo con analoghi motivi

  • OGGETTO paliotto
  • MATERIA E TECNICA argento/ traforo/ sbalzo/ stampaggio/ doratura/ cesellatura
    legno/ doratura
  • MISURE Altezza: 102
    Larghezza: 290
  • ATTRIBUZIONI Cruer Michele (notizie 1690-1725)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria della Steccata
  • INDIRIZZO Strada Giuseppe Garibaldi, 5, Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La ricchezza fastosa della decorazione ancora risente di stilemi seicenteschi nell'ampiezza del disegno e nel lessico ornamentale: angeli cariatide e il volo animano il tipico gioco di volute piumate e di pendoni di fiori e frutti, resi quasi palpabili da un raffinato lavoro di sbalzo e cesello che sortisce esiti di grande naturalismo plastico. Questa ricchezza decorativa non presenta tuttavia l'affastellamento e la ridondanza dei lavori barocchi, mostrando una sensibilità già settecentesca nell'impaginazione pià ariosa e leggera dei motivi. Viene in mente, osservando i lavori del Cruer, l'arte dell'ebanista trentino Lorenzo Aili, attivo nel parmense a fine Seicento, con la quale la produzione di poco posteriore dell'argentiere condivide il repertorio ornamentale e la trattazione degli ornati così precocemente mossa e frastagliata da preludere al rococò (cfr. Cirillo- Godi 1983). Una notevolissima perizia tecnica interpreta poi la decorazione con estrema morbidezza e attenzione ai dati luministici; l'effetto cromatico d'insieme doveva essere accresciuto da un velluto cremisi che rivestiva all'origine il fondo ligneo (Inventario 1725) esaltando il rilievo e la luminosità della lamina d'argento. Anche quest'ultima ha subito alterazioni, soprattutto nel modellato di alcune figure, oggi appiattite e parzialmente deformate da forti ammaccature. Il paliotto fu commissionato nell'agosto del 1714: "...che si faccia il palio di lastra d'argento ordinato dal fu Venerabile Teodoro Gazzanighi su disegno esibito ai signori convocati dal signor Michele Cruer argentiere". La Congregazione della Steccata adempiva così agli obblighi imposti dal testamento di Teodoro Gazzanighi, redatto nel 1676 e nel quale egli nominava l'oratorio della Steccata erede di tutti i suoi beni, mobili e immobili, con la clausola che essi non venissero alienati, ma solo locati. Tra i vari obblighi la Congregazione era tenuta ad acquisatre, nello spazio di un ventennio dalla morte del testatore, oggetti d'argento per adornare l'altare della Beata Vergine dovendo specificatamente provvedere alla realizzazione di "due lampade d'argento d'once 300 e più l'una et un paglio di lastra sutile d'argento all'altar maggiore...e dovranno far ponere tanto nelle lampade quanto nel paglio l'Arma con nome e cognome del d.to Signor testatore". Il paliotto fu consegnato al sagrestano della Steccata il 13 febbraio 1716
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800405744
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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