croce d'altare - ambito parmense (prima metà sec. XVII)
croce d'altare
1600 - 1649
La croce ha bracci lisci con trerminazioni sagomate in lamina d'argento recanti un cherubo a mezzotondo; inferiormente è applicato un teschio entro ghirlanda d'alloro, superiormente il cartiglio e all'incrocio dei bracci la raggera. Il Cristo vivo realizzato a fusione ha perizoma annodato sul fianco destro e lavorato a bulino. La croce poggia su di un basamento ligneo simulante il Golgota, rivestito da una lamina in argento granita. Sul montante è appeso un quadretto con l'immagine a mezzobusto di S. Elena, entro una cornice ottagonale decorata da cherubi e motivi vegetali in argento
- OGGETTO croce d'altare
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MATERIA E TECNICA
argento/ laminazione/ traforo/ sbalzo/ stampaggio/ doratura/ cesellatura/ fusione
legno di pero/ pittura
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MISURE
Altezza: 160
Larghezza: 56
- AMBITO CULTURALE Ambito Parmense
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria della Steccata
- INDIRIZZO Strada Giuseppe Garibaldi, 5, Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La croce che compare già nell'Inavntario del 1648, è successivamente citata tra le argenterie lasciate in eredità alla chiesa da Diofebo Del Monte, sacerdote "della vicinia di S. Marcellino", celebrante in Steccata per oltre cinquant'anni ( circa dagli anni '60-'70 del XVII secolo al 1728, anno della morte). Con testamento del febbraio 1717 e successive disposizioni egli obbligò le nipoti ad erigere una cappellania laicale presso l'altare di S. Ilario della Steccata, della quale sarebbero stati titolari i discendenti ecclesiastici delle tre famigle cui esse appartenevano (Del Bono, Pettorelli Lalatta e Stavoli). Il Del Monte dosponeva poi il lascito alla chiesa " di tutte le supellettili sacre di paramenti, drappi et argenteria varie di ogni sorta che si ritroveranno al tempo della sua morte nel medesimo Oratorio provveduti e fatti fare dal Sig. Testatore...". Beneficiò inoltre la Steccata di una cifra in denaro, parte della quale destinata ad essere investita, utilizzando i frutti per il mantenimento e rinnovo delle suddette suppellettili. Gli oggetti che fanno parte del lascito furono realizzati in diversi momenti, nell'arco del lungo periodo di sacerdozio di Del Monte, o addirittura precedentemente, come nel caso della croce, già descritta nell'inventario del 1648. I caratteri stilistici del pezzo inducono ad una datazione non anteriore ai primi decenni del XVII secolo: la figura di Cristo, di iconografia algardiana, si caretterizza per un'anatomia segnata e un modellato espressivo già tipicamente seicenteschi, come peraltro i simboli della morte, cari all'esasperata sensibilità religiosa dell'epoca barocca. E' probabile che la croce sia stata donata da un altro memnbro di questa nobile famiglia
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico non territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800405735
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 1991
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0