crocifisso di Aili Lorenzo (sec. XVII)

crocifisso,

Il crocifisso in legno scolpito è costituito dalla croce, formata da due tronchi nodosi, e dalla statua di Gesù lavorata anche sul retro. Il volto della statua, rovesciato indietro, ha un'espressione dolorosa e intensa. La scultura denota grande maestria, riscontrabile nel trattamento anatomico con la muscolatura bene in evidenza. Il bellissimo perizoma barocco - voluminoso e vaporoso - contribuisce a dare alla figura una grande vivacità e intensità religiosa

  • OGGETTO crocifisso
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
  • ATTRIBUZIONI Aili Lorenzo (1657 Ca./ 1702)
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa splendida scultura barocca (il corpo "scattante", quasi fosse percorso da una scarica elettrica, e il perizona sovrabbondante, sono trattati con grande maestria) fu scolpita da Aili, certamente a Roma, su commissione del duca Ranuccio II Farnese (in quel periodo Aili risiedeva a Roma a spese della famiglia farnesiana) e, nel grande plasticismo e dinamismo della composizione, mostra molte influenze dei maestri dell'ambiente romano: Bernini, Algardi, Mochi. Nel 1684 il duca donò l'opera ai frati cappuccini che la collocarono nella cappella Zoboli della loro chiesa. Il crocifisso è menzionato da molte guide antiche di Parma e dai manoscritti conservati nell'Arch. dei Cappuccini. Nel ms. 1866 di anonimo è detta "opera di pregio" ed è stimato per un valore di 100 lire italiane. Fino al 1809 (Fondo Moreau) il Cristo in croce è posto nella cappella dell'Annunciazione, insieme ad una "Maria ed un angelo tutto in legno" (la Vergine e l'angelo sono attualmente conservati in Galleria Nazionale, dal 1870): probabilmente in origine il crocifisso era accompagnato da queste figure, come pensa anche G.Godi, 1979, p. 3. Successivamente i cappuccini, rientrati in possesso dei loro luoghi dopo la caduta di Napoleone, già nel 1817 sistemano definitivamente l'opera in cappella. Godi (tranne A. Quintavalle che lo pensa reggiano) assegna natali trentini a questo grande scultore che tra il 1677 (anno dell'assunzione presso la corte Farnese) e il 1681 è al lavoro per i Farnese, prima di scendere a Roma tra il 1684 e il 1687. Aili è una delle poche figure del periodo farnesiano su cui è stato possibile fare chiarezza: egli ha cadenze mittelleuropee (ciò depone a favore della nascita nordica - Fisto della Valle Rendena - F. Negrini 1999, p. 91 - anche se l'autore non lo documenta) mentre per le pose enfatiche e i panneggi decorativi richiama il Barocco romano. Aili, oltre a Parma, visse e lavorò molti anni a Mantova, dove giovanissimo fu impiegato nella bottega di tale Giovanni Bazani detto il Magri (Negrini, 1999, p. 92)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800380827
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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