Sant'Antonio da Padova
dipinto,
Passerotti Bartolomeo (1529/ 1592)
1529/ 1592
Il santo è rappresentato mentre viene visitato dalla colomba dello spirito santo e indossa il consueto saio bruno dell'ordine francescano. I colori risultano piuttosto scuri (dal tempo). Il dottore della Chiesa è rappresentato attraverso tutti gli attributi maggiormente noti: dal libro delle preghiere, al crocifisso fino al giglio fiorito in mano, simbolo di castità cristiana
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Passerotti Bartolomeo (1529/ 1592): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro è presente nella chiesa (precedente edificio) dalla seconda metà del 600 (Da Mareto, Da Campagnola, 1961, p. 63; Sartorio, 1992, p. 5) e se ne può attestare l'esecuzione nell'ottavo decennio del XVI sec., quando Passerotti, pur essendo ancora giovane, ha già assorbito le lezioni del suo maestro Taddeo Zuccari e dell'ambiente bolognese, caratterizzate, queste ultime, da una particolare attenzione alle ricerche anatomiche e naturalistiche. Relativamente a ciò a sono notevoli le qualità pittoriche soprattutto del brano di natura morta sulla parte destra del dipinto e dei fiori sulla sinistra, oltre alla precisione con cui è realizzato il giglio che il santo tiene tra le mani. Nell'opera in esame comunque la caratteristica principale è il clima devozionale, in linea con il rigore controriformista del periodo.La data di realizzazione è assegnabile alla prima metà dell'ottavo decennio (Ghirardi, 1986, p. 546) vista la prossimità stilistica con "Perseo e Andromeda" della galleria sabauda di Torino (nella collezione Tozzoni, inoltre, è presente un dipinto raffigurante San Francesco che presenta lo stesso viso del quadro preso in esame). L'opera nel corso dei secoli è stata attribuita al fiammingo Giovanni Soens (1547/53-1611/12), a Giovanni Andrea Sirani (1610-1670) e a Girolamo Mazzola Bedoli (1500-1569). Noi ne confermiamo l'attribuzione al Passerotti, sia su base stilistica che documentaria, visto che alcune guide antiche ("... di mano di Bartolomeo Passerotti", Bertoluzzi 1830 e Malaspina 1851) lo danno per certo al bolognese, così come numerosi studiosi moderni. In alcuni momenti della sua storia Sant'Antonio è stato confuso con San francesco a causa dell'iconografia piuttosto ambigua (Ghirardi 1986, p. 546)
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800380780
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 1943
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2002
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0