San Rocco

statua, 1744 - 1744

Statua in gesso dipinto; il San Rocco volge lo sguardo al cielo e con la mano destra indica la ferita sulla gamba, mentre ai suoi piedi ul cane gli offre il cibo. Il santo, con aureola in ferro, indossa un abito bruno e un mantello giallo, oltre ai calzari

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA gesso/ modellatura/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Provinciali Francesco (notizie 1727-1757)
  • LOCALIZZAZIONE Corniglio (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La statua, dal soggetto immediatamente riconoscibile grazie al cane e alla ferita sulla gamba del santo, è in stato di conservazione pressoché perfetto. Si tratta di un manufatto in gesso dipinto (in parte ridipinto in epoca successiva) che per analisi stilistica si fa risalire alla metà del Settecento, vista l'evidenza di modelli delineati (la barba, le posture del santo e del cane e i tratti compositivi degli abiti richiamano infatti questi anni). Non va quindi disprezzata la fattura, né il taglio compositivo dell'opera che, secondo un'informazione orale del parroco, è in questo edifico almeno dalla fine dell'Ottocento. Ma è stato possibile rintracciare una nota documentaria che conferma questa analisi: all'Archivio Vescovile di Parma ("Documenti d'archivio 1600-1700", "Memorie" n. 68), un documento inedito ne attesta la paternità a "Francesco Provinciale, scultore di Parma" - un nome ancora sconosciuto alla storia dell'arte - e la realizzazione al 1744. Al momento quindi si mantiene questa attribuzione in attesa di indagare, in altre sedi pubblicistiche, i tratti del nuovo nome e magari di tentare di costruirvi una prima bozza di catalogo intorno a questa statua certa. Successivamente poi la statua del "simulacro di San Rocco" è citata in un manoscritto ottocentesco di don Giuseppe Albertelli, trascritto nel 1934 (n.56) e anch'esso conservato all'Archivio parmense diretto da don Dell'Olio.L'opera ha anche una importanza devozionale notevole per la comunità di Corniglio. Il culto per San Rocco è infatti qui molto antico e ancora molto "sentito", tanto che già nel 1612 gli abitanti adoravano una piccola immagine posta sull'altare maggiore del precedente edificio. Nel 1632 venne poi acquistata una statua del santo per sconfiggere e scongiurare la peste. Ovviamente non si tratta dell'attuale manufatto tanto che la nota citata parla di rifacimento della statua, con l'originale trafugato o distrutto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800368393
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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