Madonna con Bambino e quattro Santi

dipinto, 1662 - 1662

Dipinto a olio su tela per le cui note descrittive si veda anche lo spazio dedicato alle condizioni di conservazione. Rappresenta una Madonna con il Bambino nella parte alta e 4 santi in primo piano. La mestica è scura

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano
  • LOCALIZZAZIONE Corniglio (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è in discreto stato conservativo, ma necessita di pulitura; ai lati sono infatti presenti alcune cadute di colore, mentre in basso è molto evidente una estesa crettatura. E' poi presente un evidentissimo strappo di parte della pellicola pittorica lungo tutta l'altezza del dipinto (forse si tratta di una originaria battuta del telaio?) e una caduta di colore più evidente di altre al centro, tra le mani dei due santi. Interessante dipinto eseguito poco dopo la metà del Seicento, nel 1662, e donato dal "Rectore" Domenico Accorsi (noto come Fra Giandomenico Accorsi frate di San Francesco di Paola) alla chiesa, come attesta l'iscrizione posta sulla tela, in basso. L'opera, stando a un inventario rintracciato all'Archivio Vescovile parmense ("Inventario di tutti i beni mobili, stabili, frutti, rendite della chiesa parrocchiale di S. Nicolò della Villa di Graiana", 1800) steso dal rettore della chiesa don Lorenzo Baratta del Bosco, era posta sull'altare maggiore e rappresenta la Vergine con i santi Nicolò, Antonio Abate, Francesco Saverio e Pellegrino. La citazione precisa è : "Sopra l'altare maggiore vi è un quadro grande fatto l'anno 1662 ...[rappresenta] l'immagine di S. Nicolò, come pure il ritratto della Ss. Vergine, S. Antonio Abate, S. Francesco Saverio e S. Pellegrino. Quadro contornato da una cornice di noce senza vellatura". Dall'Inventario della Confraternita del Santissimo Rosario, eretta in questa chiesa nel 1776 (Archivio Vescovile di Parma, n. 39) apprendiamo inoltre che Accorsi lo pagò 3 zecchini. Nella visita pastorale di monsignor Crescini (1829) viene inoltre menzionato, senza altre indicazioni specifiche, un altare dedicato alla Beata Vergine del Rosario, ma stando ai risultati della ricerca documentaria svolta in questa occasione parrebbe che il dipinto non sia mai stato alloggiato in questa cappella specifica, nonostante la citazione settecentesca - che potrebbe quasi essere letta come "interesse" per l'opera - della Confraternita. La mestica è scura (forse anche scurita dal tempo e dalla non perfetta conservazione: si richiede perciò un immediato restauro), tipicamente seicentesca. Giuseppe Cirillo e Giovanni Godi nella loro guida del 1986 (pag. 206) la definiscono "popolaresca", ma forse si possono utilizzare anche aggettivi più consoni a descriverne la buona qualità esecutiva
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800368255
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ISCRIZIONI in basso al centro - ANNO 1662. RECTORE DOMINICO DE ACCURSUS - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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