Madona in gloria con i Santi Biagio e Rocco

dipinto, 1700 - 1710

Personaggi: Madonna; San Rocco; San Biagio. Attributi: (Madonna) abito rosa; manto azzurro; (San Rocco) bordone; abito da pellegrino; (San Biagio) mitria; piviale. Figure: angeli

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Tosco-emiliano
  • LOCALIZZAZIONE Borgo Val Di Taro (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto in origine era collocato sull'unico altare dell'oratorio gentilizio di Barca, eretto nel 1708 dal sacerdote Giovanni Costa e dedicato a San Biagio. Nel 1715 lo stesso committente dotò l'edificio di beni immobili per assicurarne nel tempo l'uso liturgico, amministrati dal parroco di Tiedoli, e già a quell'epoca l'interno era decorato con stucchi e presumibilmente doveva esserci anche il dipinto racchiuso in un'elegante ancona con colonne d'ordine corinzio e timpano spezzato, sebbene i documenti non facciano alcun cenno alla tela. L'opera può essere giudicata interessante per il buon impianto spaziale e specie la figura della Vergine è resa con felici capacità pittoriche nello scorciato disegno prospettico e nel delicato gioco chiaroscurale, ottenuto con luminose tonalità cromatiche, che si riflettono anche sugli angioletti di fondo. Più corpo nelle pennellate e nell'intensità dei colori si riscontra invece nelle due figure in primo piano. Il volume dei personaggi si dilata, le loro mani si ingigantiscono e anche i panneggi dei manti si gonfiano. Solo la testa di San Biagio presenta una stesura raffinata e sicura nel disegno e nelle pennellate rapide e nervose della barba agitata dal vento; rispetto al volto di San Rocco, più di tradizione, questo di San Biagio è un brano pittorico di non comune capacità tecnica, che mostra una profonda conoscenza prospettica e che solo un artista dedito alle pratiche della decorazione ad affresco di ampie superfici poteva adottare. Nell'insieme sembra di cogliere nel dipinto l'intervento di due artisti distinti: la progettazione appare infatti unitaria, ma nella parte superiore del dipinto si nota una più alta sensibilità. Il repertorio figurativo è quello di un affreschista dei primi decenni del Settecento e trova riscontro, specie per la Madonna, ma anche per la testa di San Biagio, sia nella tipologia che nella tavolozza cromatica, a soluzioni largamente adottate da Sebastiano Galeotti, che operò con il figlio Giuseppe abbondantemente nei territori ducali farnesiani, nonchè nelle zone limitrofe con Borgotaro, ad esempio Pontremoli
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800367068
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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