capitello di pilastro - ambito parmense (primo quarto sec. XIII)

capitello di pilastro, 1200 - 1224

Sulla faccia A si susseguono da sinistra a destra le raffigurazioni di un'aquila dalle lunghe ali pennute e piumate aperte, ma non discoste dal corpo pure piumato, di un grosso animale, forse un leone, con zampe artigliate, criniera mossa e lunga coda attorta alla parte posteriore del corpo, che azzanna con le sue fauci dotate di grossi denti un serpente ed, infine, di una seconda aquila, acefala, che stringe fra i sui lunghi artigli il collarino del capitello. Sulla faccia B a due figure umane che, stando l'una di fronte all'altra, ma con i visi accostati in rigida posizione frontale, sembrano stringersi le grosse mani, seguono un racemo dalle grosse foglie polilobate e un volatile, forse un grifone, dotato di lunghe zampe artigliate e becco molto pronunciato. Sulla faccia C un unico giro di lunghe e strette foglie lanceolate, completamente accoste al corpo del capitello, è interrotto al centro da due lunghi e stretti caulicoli. Abaco piatto e liscio, collarino a sezione torica liscio

  • OGGETTO capitello di pilastro
  • MATERIA E TECNICA pietra arenaria/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Parmense
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I sei capitelli dei pilastri costituiscono un gruppo omogeneo di sculture attribuite dagli studiosi a maestranze locali del primo quarto del secolo XIII. Essi sono caratterizzati da una certa sommarietà e schematicità formale nonchè da una sorta di arcaismo ravvisabile tanto nell'impaginazione e nel modellato delle immagini (forte tendenza alla raffigurazione frontale e alla tipizzazione, scarso interesse per il particolare descrittivo) quanto nelle scelte tematiche (prevalere di figure tipiche del bestiario medievale e di elementi decorativi ancora legati a stilemi lombardi); è tuttavia da rilevare anche la presenza di caratteri stilistici propri della locale fase post antelamica di transizione fra il romanico e il gotico ( si vedano il motivo ad archi incrociati sulla faccia B del I capitello a sinistra o quello a "crochet" già gotico sulla faccia C del medesimo pezzo o, ancora e più generalmente, la sinuosità del ripiegamento di taluni fogliati o volute). Per quel che riguarda gli esecutori Porter, Quintavalle A.O. e De Francovich avvicinano lo scultore di Vicofertile a quello presente nella chiesa cittadina di Santa Croce, mentre Cusani, Quintavalle A.C. e Calidoni individuano la presenza di due diversi maestri, l'uno attivo nei pezzi con decorazioni fitomorfe o geometriche, l'altro in quelli con figure. Gli ultimi due studiosi ritengono inoltre il secondo maestro esecutore anche del fonte battesimale (cfr. scheda n. 12) e stilisticamente avvicinabile a quello attivo nelle pievi di Fornovo e Bardone. Nelle figure fra la vite della faccia A del primo capitello a sinistra, in quella recante un ramo fiorito nella faccia C del medesimo pezzo, nel cavaliere al galoppo raffigurato nella faccia A del II capitello a sinistra nonchè nei tre personaggi che animano la faccia C dello stesso pezzo, Porter, seppur ipoteticamente, individua la rappresentazione rispettivamente dei mesi di dicembre, aprile e maggio nonchè dell'episodio biblico della Cacciata dei Progenitori; Quintavalle A.C., Calidoni e Stocchi, pur riferendo questa ipotesi di lettura, avanzano dubbi sull'effettiva validità della stessa, soprattutto per la mancanza di un discorso iconografico continuo che dia reale spessore alle identificazioni proposte. Tutti i capitelli vennero ricondotti all'attuale aspetto nel corso del restauro operato nel 1909 che provvide a liberarli dalle pesanti intonacature sovrappostesi sui pezzi a partire dal secolo XVII
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800313184
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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