quattro evangelisti

dipinto,

Le figure degli evangelisti sono rappresentate nei pennacchi della volta

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Settevecchi Ludovico (notizie 1520-1590): esecutore
    Chiavenna Giovanni Antonio Detto Zavatta (notizie 1512-1547)
  • LOCALIZZAZIONE Ferrara (FE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La chiesa di San Benedetto, eseguita su progetto di Biagio Rossetti, venne quasi completamente distrutta dai bombardamenti susseguitisi su Ferrara tra il 28 gennaio e il 5 giugno 1944.Rimase in piedi solo la navata centrale, attorno alla quale dal 1952 al 1954 venne riedificata, rispettando il progetto rossettiano. La decorazione ad affresco ricopriva tutto l'interno con motivi a candelabra e grottesche che riquadravano le scene principali dell'"Ascensione", dell'"Adorazione dei pastori" e della "Resurrezione". Gli affreschi superstiti nelle vele della volta e nel sottarco della cupola, rappresentano i quattro evangelisti, una decorazione a grottesca e due finti panneggi che incorniciano gli oculi laterali. Le fonti storiografiche più antiche (Barotti, Scalabrini, Avventi) riportano come esecutore Vincenzo Veronesi mentre più tardi (Cittadella, Reggiani,Medri) riconoscono gli affreschi a Ludovico Settevecchi. Il contratto d'allocazione degli affreschi, reperito nell'Ottocento, datato 1547,riporta anche il nome dell'esecutore degli affreschi della navata longitudinale e delle grottesche : Giovanni Antonio Chiavenna detta Zavatta. La personalità artistica di Settevecchi,nato a Modena ma ferrarese di adozione e in parte di formazione, va inquadrata nel più vasto periodo della commitenza legata ad Alfonso II. Negli ultimi anni è stato possibile, grazie ad un sistematico lavoro d'archivio, ricostruire la sua attività nella realizzazione delle decorazioni per gli ambienti della residenza ducale(cappella di corte, sala dell'Aurora, saletta dei giochi) nonché nell'esecuzione di apparati effimeri per le feste. Quest'attività è inquadrabile cronologicamente tra la fine del sesto e l'ottavo decennio del'500 mentre gli affreschi di San Benedetto, secondo quanto riportato dal contratto di commissione (Medri 1927) rintracciato alla fine dell'Ottocento, sarebbero da ascriversi al 1547. Si tratterebbe quindi su una delle prime opere documentate di Settevecchi a Ferrara che, sulla matrice dossesca, innesta suggestioni michelangiolesche probabilmente desunte da un incontro con Pellegrino Tibaldi, di cui si suppone la presenza in Ferrara alla fine del quarto decennio del '500
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800294083-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE S08 (L. 145/92)
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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