convito degli dei per le nozze di Amore e Psiche

dipinto, 1540 - ca 1540

Soggetti profani: mitologia. Personaggi: Amore; Psiche; Giove; Giunone; Venere; Marte; Mercurio; Apollo; Diana; Minerva; Vulcano; Bacco. Figure: divinità maschili; divinità femminili; amorini; satiro

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a tempera
    Tela
  • MISURE Altezza: 396
    Larghezza: 350
  • ATTRIBUZIONI Dell'abate Niccolò (e Aiuti)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Coccapani
  • INDIRIZZO corso Vittorio Emanuele II, 59, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto murale è metà dello scomparto che ornava il soffitto della sala del Paradiso nella Rocca di Scandiano, recentemente identificata con l'ambiente sopra l'ingresso nord dell'edificio, come già proposto da Cuoghi (1994). Copia fedele dell'affresco di medesimo soggetto eseguito da Raffaello a Roma nella Villa di Agostino Chigi, il dipinto venne asportato dalla sede originaria tra il 1787 e il 1804 (Cuoghi 1994) unitamente alle "Figure di suonatori" che decoravano i peducci della volta (invv. 2778-2793). Prelevato con la tecnica dello strappo - cui potrebbe ricondursi la perdita della metà del dipinto - e trasportato su tela, il "Convito" venne ampiamente ridipinto al fine di nascondere le lacune determinate dallo strappo, forse esguito da Antonio Boccolari, restauratore e docente presso l'Accademia modenese. Il restauro precedente alla mostra modenese di affreschi restaurati (1970), oltre a intervenire sul supporto (il vecchio venne sostituito con quello nuovo, costituito da due velatini applicati con colla in pasta e due teli di canapa; il dipinto venne poi montato su un telaio di legno d'abete smontabile), liberò l'opera di una parte delle estese ridipinture. L'intervento ebbe come effetto immediato il rifiuto da parte di A. Mezzetti della condivisa e storicizzata attribuzione del "Convito" a Nicolò dell'Abate in favore, invece, di un ignoto pittore cinquecentesco al lui contemporaneo, non riconoscibile tra i suoi aiuti più stretti. Ricondotta dalla critica più recente all'ambito dei collaboratori del maestro, l'opera è stata datata tra il 1544 e il 1545 da Pirondini (1985), ossia anteriormente al trasferimento di Nicolò a Bologna, diversamente da quanto già proposto da Palucchini (1945). Recentemente G. Mancini, avanzando l'ipotesi che la decorazione della Sala del Paradiso sia coeva a quella del Camerino, ha anticipato la datazione al 1540 (Mancini 2005)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800286326
  • NUMERO D'INVENTARIO 381
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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