Venere/ Amorino funerario
gemma,
(?) 1500 - (?) 1799
Agata zonata bianca e marrone. Forma ellittica; Zwierlein-Diehl 8. La superficie intagliata è bipartita in due metà da una fascia verticale recante un'iscrizione: nella metà s., Venere nuda, stante frontale, con la gamba d. flessa e l'anca s. spostata in fuori, nell'atto di tirarsi due bande di capelli con entrambe le mani; breve linea di base; nella metà d., Erote funerario alato, nudo, stante di tre quarti verso s., con la testa frontale (?), le gambe incrociate, il mento posato sulla mano d.; si appoggia con la s. ad una grande fiaccola accesa tenuta capovolta; linea di base
- OGGETTO gemma
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MATERIA E TECNICA
agata/ intaglio
- AMBITO CULTURALE Produzione Italiana
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Musei
- INDIRIZZO largo Porta S. Agostino, 337, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel suo insieme, la gemma si presenta come un "pastiche" eterogeneo e poco organico, che assomma due raffigurazioni ed un'iscrizione apparentemente poco coerenti tra di loro. Infatti, il tipo iconografico di Venere che si tira i capelli per asciugarli e pettinarli è solitamente associato nella glittica di età romana ad un Amorino con arco (Cupido) o con specchio, non già ad un Erote o Genio funerario. A proposito dell'Erote funerario, va inoltre detto che la fiaccola accesa viene solitamente premuta su una piccola ara, in questo caso assente. Per quanto riguarda invece l'iscrizione, la parola "comasia" può essere tradotta con espressioni come "processione", "processione bacchica" o "transazione solenne", per cui non è chiara la connessione con le due raffigurazioni. Per il tipo di Afrodite (Anadyomene)-Venere che si tira i capelli ai lati della testa, di derivazione ellenistica ma estremamente diffuso nei vari repertori figurativi di età romana, cfr. ad es. Sena Chiesa 1966, pp. 164-165, tav. XIV, n. 269 (ametista), n. 270 (corniola), n. 271 (ametista), n. 272 (corniola, entro primi decennei del I sec. d.C.); AGDS I/3, Muenchen, tav. 188, n. 2175 (corniola, I sec. a.C.: con Amorino con specchio e fiaccola), n. 2176 (corniola, I sec. a.C.); AGDS IV, Hannover, tav. 103, n. 800 (corniola, I/II sec. d.C.); tav. 195, n. 1449 (niccolo, III sec. d.C.), n. 1450 (prasio, II sec. d.C.); tav. 224, n. 1705 (lapislazzuli, III sec. d.C.); AG Wien II, tav. 145, n. 1484 (sardonice, II sec. d.C.), n. 1485 (corniola, II/III sec. d.C.), n. 1486 (calcedonio-onice, III sec. d.C.: con Amorino con specchio); Dembski 2005, pp. 76-77, tav. 24, n. 242 (crisoprasio, II sec. d.C.: con Amorino arciere), n. 242a (crisoprasio, II sec. d.C.: con Amorino con specchio), n. 243 (crisoprasio, III sec. d.C.), n. 244 (corniola, III sec. d.C.). Per il tipo dell'Erote funerario (reggifiaccola), cfr. ad es. Sena Chiesa 1966, p. 168, tav. XV, n. 288 (diaspro rosso); AGDS I/3, Muenchen, tav. 253, n. 2554 (corniola, III sec. d.C.); AGDS IV, Hannover, tav. 42, n. 264 (p. vitrea, seconda metà I sec. a.C.); Maaskant-Kleibrink 1978, p. 184, n. 389 (corniola, Flat Bouterolle Style, fine I sec. a.C.-I sec. d.C.); p. 315, n. 938 (agata, Plain Grooves Style, II-III sec. d.C.); p. 306, n. 898 (sarda, Cap-with-rim Style, I-II sec. d.C.); p. 340, n. 1051 (corniola, Incoherent Grooves Style, II-III sec. d.C.); Dembski 2006, p. 82, tav. 28, n. 291 (diaspro rosso, II sec. d.C.), n. 292 (corniola, II sec. d.C.), n. 293 (onice, II/III sec. d.C.), n. 294 (diaspro rosso, II/III sec. d.C.), n. 295 (p. vitrea, III sec. d.C.), n. 296 (agata, III sec. d.C.), n. 297 (p. vitrea, III sec. d.C.), n. 297N (corniola, III sec. d.C.), n. 298 (diaspro, III sec. d.C.)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800285874
- NUMERO D'INVENTARIO 624
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 2007
- ISCRIZIONI su fascia verticale centrale - KOMASIA[-?] - a incisione - greco antico
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0