Muzio Scevola

gemma, ca 1500 - ca 1699

Corniola arancio. Forma ellittica; Zwierlein-Diehl 8. Figura stante con asta nella mano s. e la d. sopra il fuoco di un'arula (Muzio Scevola). Linea di base

  • OGGETTO gemma
  • MATERIA E TECNICA CORNIOLA
  • MISURE Lunghezza: 10 mm
    Spessore: 3 mm
    Larghezza: 8 mm
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italiana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Musei
  • INDIRIZZO largo Porta S. Agostino, 337, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Per l'iconografia cfr. FURTWAENGLER 1896, n. 8741; RICHTER 1971, p. 20, n. 37 (int. in sarda, Cambridge; Muzio Scevola, barbato, con tunica e mantello, che tiene la mano sulla fiamma sopra l'altare; III-I sec. a.C.); AGDS, I, 2, p. 80, n. 1029, tav. 116 (int. in corniola; soldato/Muzio Scevola con elmo e corazza, che si appoggia con la s. ad un'asta, e tiene la d. sopra un'ara accesa; II-I sec. a.C.); AGDS, I, 3, p. 96, n. 2728, tav. 255 (int. in lapislazzuli; soldato con corazza e clamide che pende dalla spalla s., figura frontale, stante sulla d. - fortemente sbilanciata - la testa di prof., mette una mano sopra un'ara accesa; Muzio Scevola?; III-IV sec. d.C.). Per lo stile cfr.: AGDS, II (Berlin), n. 515, n. 535; HENIG 1975, p. 31, n. 99, tav. 7 (int. in lapislazzuli; figura maschile con clamide svolazzante che dalla spalla si attorciglia alla gamba; tiene in mano un oggetto tondo - patera? - sopra un altare acceso; II-IV d.C.). REVISIONE: Il soggetto parrebbe rientrare appieno tra le raffigurazioni di Muzio Scevola della glittica di età moderna. Secondo E. Zwierlein-Diehl a partire dal XVI, ma soprattutto nel XVII-XVIII secolo, si diffondono nel repertorio glittico nuovi tipi iconografici che non riprongono modelli antichi, ma illustrano piuttosto episodi noti dalla letteratura classica, come quello di Muzio Scevola, tramandato soprattutto da Livio (Zwierlein-Diehl E., Antike Gemmen und ihr Nachleben, Berlin 2007, p. 292). Per il motivo, cfr. AGDS I/3, Muenchen, tav. 255, n. 2728 (lapi-slazzuli, attribuito III/IV sec. d.C.); AGDS III, Goettingen, tav. 58, n. 348 (calcedonio, attribuito tardo III sec. d.C.); Mandrioli Bizzarri 1987, p. 147, n. 287 (eliotropio, attribuito III-IV sec. d.C. o XVII-XVIII secolo?). Tra le gemme della Galleria Estense di Modena esso è attestato altre sei volte: nn. 100 (= 00285350), 305 (= 00285555), 432 (= 00285729), 474 (= 00285682), 479 (= 00285729), 1051 (= 00286301)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800285276
  • NUMERO D'INVENTARIO 26
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
    2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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