Madonna con Bambino
dipinto,
1650 - 1670
Personaggi: Madonna; Gesù Bambino. Simboli: colomba. Interno
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Cerrini Giovanni Domenico Detto Cavaliere Perugino (maniera)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Coccapani
- INDIRIZZO corso Vittorio Emanuele II, 59, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Entrato in Galleria nel 1976, è stato pubblicato come opera di pittore bolognese del XVII secolo da Ghiraldi, che lodava il "bel profilo classicheggiante" della Madonna, "vicina alla maniera del Guercino" (Ghiraldi 1990). Le forme idealizzate e l'atmosfera sospesa ed intima in cui si svolge il silente colloquio tra Madre e Figlio sono di chiara ascendenza classicista bolognese. Tuttavia la raffigurazione, pur nella sua monumentale pacatezza, viene percorsa da un fremito, da una brezza leggera che solleva appena il velo dalle spalle della Vergine e ne apre il manto. Un'annotazione, questa, che non trova ragione nelle pose dei protagonisti, immobili e saldi l'uno all'altra, ma che ha piuttosto del divertissement, del tocco personale impresso a forme tradizionali. E' proprio questo particolarissimo tipo di panneggio, così mosso e leggero, combinato all'emulazione della cultura classicista bolognese, che rasenta quasi la "falsificazione", a suggerire di riferire il dipinto all'ambito di Gian Domenico Cerrini. Convincono le fisionomie della Madonna e del Bambino, avvicinabili rispettivamente alla Vergine della "Sacra Famiglia con San Giovannino e due Angeli" (Perugia, Cassa di Risparmio) e al bambino della "Humana fragilitas" (Firenze, Museo Bardini); ma risultano affini soprattutto i panni dai profili sinuosi, i toni chiari e la cultura figurativa. Forse rimaneggiato in corrispondenza della manica della Vergine, era probabilmente di forma circolare, poi ampliata nelle dimensioni odierne come lasciano intuire i segni sul supporto e la struttura compositiva. Il tema della Madonna col Bambino venne più volte iterato dal Cerrini, che produsse una serie di versioni simili o derivazioni da un medesimo prototipo da lui stesso elaborato. Per la forte adesione all'esempio del Sassoferrato, la tela modenese trova particolari confronti con le opere eseguite dal Cerrini alla metà degli anni cinquanta e nella seconda metà degli anni sessanta del secolo, quando il colorismo adottato dall'artista perugino più si avvicina a quello del pittore marchigiano
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800283118
- NUMERO D'INVENTARIO 8412
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0