Santa Chiara
dipinto,
1740 - 1760
Personaggi: Santa Chiara. Attributi: (Santa Chiara) ostensorio. Interno. Suppellettili ecclesiastiche: candelieri
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Crespi Giuseppe Maria Detto Spagnoletto (cerchia)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Coccapani
- INDIRIZZO corso Vittorio Emanuele II, 59, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra i dipinti provenienti dall'Istituto Figlie della Provvidenza per le sordomute di Modena, questo raffigurante Santa Chiara attirò più degli altri l'attenzione di A. Ghidiglia Quintavalle, che vi riconosceva un'interessante vicinanza ai modi di Giuseppe Maria Crespi. Nel 1978 G. Bonsanti presentò l'opera alla "Mostra di Restauri tra Modena e Reggio" con l'attribuzione al maestro bolognese, non mancando di sottolineare però che, nonostante la "splendida" idea compositiva, l'esecuzione risultava "non sufficientemente robusta e piena". Lo studioso insinuava così il dubbio che l'invenzione fosse dovuta al Crespi, ma che la traduzione pittorica fosse da riferire al figlio Luigi. Carlo Volpe, recensendo il catalogo della mostra, non nascondeva qualche perplessità nell'accettare l'attribuzione a Giuseppe Maria Crespi, mentre Mira Merrimann ignorava completamente il dipinto nella sua monografia sull'artista (1981). Riferita da Ghiraldi (1990) all'ambito dello Spagnoletto, la tela può forse ascriversi all'altro figlio del Crespi, Antonio, attivo anche come copista delle opere del padre. Il dipinto della Galleria Estense si avvicina ai modi dello Spagnoletto per la pennellata e la materia pittorica pastosa, quasi monocroma. La posa della gamba della Santa cita in controparte quella della Sibilla dipinta dal maestro bolognese nell'"Enea, la Sibilla e Caronte" del Kunsthistoriches Museum di Vienna (1697 ca.; cfr. Viroli 1990) ma l'effetto è quello di un'anatomia inconsistente. La fattura piatta dell'ostensorio, che poggia malamente sul piano dell'altare, rimanda alla maniera di Antonio e trova confronti nel suo "Sant'Antonio nello studio" in collezione privata (cfr. Evangelisti 1990), in cui elementi di una certa qualità di ascendenza crespiana convivono con altri, scadenti a livello esecutivo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800283114
- NUMERO D'INVENTARIO 8342
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0