Madonna con Bambino tra i SS. Lorenzo e Stefano

dipinto 1516/ 1517
Campi Galeazzo (bottega)
1477 ca./ 1536

Sotto un arco con cassettoni a rosoni è collocata la figura della Madonnache, in piedi su di un cuscino di nuvole, sorregge il Bambino. Ai lati dei pilastri che sorreggono l'arco sono invece collocati i due Santi (Santo Stefano sulla sinistra, San Lorenzo sulla destra) ben identificabili grazie ai loro attributi tradizionali. Davanti a loro, sotto la Madonna, stannoi donatori-committenti (marito, moglie e due figli). Sullo sfondo dell'arcata aperta si scorge un paesaggio ed un panorama di città

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Campi Galeazzo (bottega)
  • LOCALIZZAZIONE Bobbio (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa pala d'altare risulta essere stata eseguita sulla scorta della suggestione esercitata dalla Madonna Sistina di Raffaello, di cui ricalca fedelmente la positura della Vergine. L'opera di Raffaello era, fin dal 1516, ben visibile nella chiesa piacentina di San Sisto, chiesa questa che, nona caso, apparteneva allo stesso ordine benedettino che a partire dalla metà del XV secolo amministrava anche San Colombano. La tavola di Bobbio venne commissionata dalla famiglia dei Monticelli i quali avevano fatto edificare fin dal 1476 la loro cappella gentilizia in San Colombano. In un primo momento Colombino Monticelli aveva dedicato la cappella al culto di San Giovanni, in seguito, nel 1492, la cappella era stata invece titolata ai santi Lorenzo e Stefano (Fiori 1965). I committenti-donatori visibili sullatela sono probabilmente da identificare con Petrino Monticelli, la moglieMaddalena Malaspina di Pregola ed i figli Giuseppe e Caterina. Questa tavola venne attribuita dalla Ghidaglia Quintavalle alla mano di Galeazzo Campi, trovando dei possibili punti di contatto sia con la Madonna del Buonconsiglio di Cremona che con il San Cristoforo di Viadana. Il dipinto si collocherebbe cronologicamente tra gli anni 1516-1517. In seguito il Mandelliosservava che "il quadro bobbiese è di molto inferiore a tutte le opere sicuramente del Campi", e puntualizzava anche che il paesaggio visibile sullo sfondo non era quello di Bobbio, bensì quello di Piacenza. In seguito l'attribuzione al Campi venne però generalmente accettata (Tosi-Valenzano Venturelli). A questo punto si può osservare come seppure nel dipinto di Bobbio esistano talune differenze con le opere certe di Galeazzo Campi pure la sua influenza sul pittore sul pittore di Bobbio è notevole. Si potrebbeperciò tentare di riferire questa tavola ai modi di Tommaso Aleni (attivodal 1500 al 1526), le cui opere sono state più volte confuse con quelle del più famoso Galeazzo Campi. I modi del dipinto di Bobbio sembrano infatti richiamare altri precedenti cremonesi dell'Aleni, che pure verso il 1511era stato attivo nel territorio Piacentino, avendo dipinto una pala (andata dispersa) per la Collegiata di Fiorenzuola d'Adda
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800237157
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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