Miracoli e Gloria di San Colombano

dipinto,

Le pareti laterali del presbiterio sono interamente ricoperte da una illusionistica quadratura architettonica entro la quale sono aperte due specchiature con due scene tratte dai miracoli di San Colombano: sulla parete destra "Il Miracolo della distruzione delle anfore di cervogia" (si vede il Santo con l'abito nero dell'ordine dei benedettini che fa cadere al suolo un'anfora. Intorno a lui una serie di astanti, talvolta vestiti con fogge orientali, commenta l'accaduto. Sullo sfondo è visibile una statua di mercurio) sulla parete sinistra Il Miracolo dell'Orso aggiogato al bue (il santo è raffigurato mentre è affiancato da un orso reso docile e messo al giogo insieme ad un bue, che viene condotto da un uomo, mentre un altro osserva stupito. Sulla destra una madre impaurita protegge il bambino. Sullo sfondo sono visibili i ponteggi della costruzione di una chiesa). I peducci di imposta della cupola sono decorati da delle nicchie illusionistiche conbusti di santi. In alto sulla cupola

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Natali Francesco (1669/ 1735)
  • LOCALIZZAZIONE Bobbio (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo ciclo di affreschi venne assegnato al pittore quadraturista Francesco Natali dalla Franchini Guelfi che giustamente notava dei punti di contatto con gli affreschi piacentini di San Giovanni in Canale. Infatti "il linguaggio del Natali nelle due volte e nel catino absidale di San Giovanniè certamente più alto ... tuttavia numerose sono, nell'affresco bobbiese,le inflessioni linguistiche comuni e persino le puntuali citazioni, come il motivo della balconata" (p. 108). Infatti anche qui le membrature architettoniche sembrano, come nel precedente piacentino, un ossequio ad AndreaPozzo (specie nei) balconcini concavi convessi (che) plasmano le pareti simulando effetti di realtà (Venturelli). Questa attribuzione è stata in seguito genericamente accettata e più volte questo ciclo di affreschi è stato messo in diretto confronto con l'altro quadraturista presente a Bobbio Francesco Porro, mettendo in evidenza il lessico più tipicamente "emiliano" adottato dal Natali, che "manifesta legami con la scuola bolognese e, più propriamente con i Bibbiena (Coccioli Mastroviti p. 46). Manca purtroppouna datazione certa dell'intero ciclo. Il Balducci lega quest'opra all'erezione dell'altare, dove (prima che fosse distrutto nel '900) era visibileuna epigrafe con la data MDCC. Il Fiori invece afferma che verso il 1710-1720 si iniziò la decorazione delle pareti e della volta dell'abside. Sicuramente questa seconda data è molto più credibile. Infatti in un corridoiod'accesso al chiostro della basilica è tutt'oggi visibile un affresco, anch'esso attribuibile al Natali con la data 1719 (cfr. scheda n. ). Non solo infatti la decorazione quadraturistica di questo affresco superstite è del tutto simile alla decorazione delle pareti del presbiterio della basilica di San Colombano, ma il busto ligneo di Agiulfo, qui posto mostra delle strettissime affinità tipologiche con i finti busti posti a decoro dellenicchie di imposta della cupola. Si può pertanto avanzare l'ipotesi di una data molto vicina al 1719. C'è infine da notare (Olmi) come San Colombano vesta in questi affreschi l'abito dei benedettini per espresso volere dei committenti, subentrati ai colombaniani fin dal XV secolo, nella conduzione della basilica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800237131
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ISCRIZIONI sotto due finti busti - S./ SCHOLASTI/ CA/ V -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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