vaso da pompa, coppia di Fontana Orazio (bottega) - manifattura urbinate (terzo quarto sec. XVI)
vaso da pompa,
ca 1570 - ca 1570
Fontana Orazio (bottega)
notizie 1541/ 1571
Vaso del tipo cd. "da pompa" in maiolica policroma. Sul corpo di forma ovoidale e poggiante su piede circolare, si dispiega una ricchissima decorazione plastica e pittorica; in rilievo troviamo le ripiegature quadrilobate, quattro mascheroni con busto e volute da cui scendono nastri terminanti su motivo a doppia treccia, un altro motivo a treccia e, verso la base, embricazioni a mo' di petali; sulla superficie abbiamo una decorazione pittorica a minute raffaellesche con repertorio svariato di immagini e piccole medaglie figurate ad imitazione dei cammei; dipinto sullo sfondo bianco in arancio, turchino, verde, giallo, bruno, nero e violetto. Fa coppia con il vaso della scheda 08/00229248
- OGGETTO vaso da pompa
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MISURE
Altezza: 53 cm
- AMBITO CULTURALE Manifattura Urbinate
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ATTRIBUZIONI
Fontana Orazio (bottega)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Musei
- INDIRIZZO largo Porta S. Agostino, 337, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Pervenuto da Casa d'Este, questo splendido vaso da pompa, insieme all'altro molto simile (0800229248) ha avuto una notevole pubblicistica per l'eccezzionale eleganza e la tipologia tecnico-decorativa che attestano i vertici raggiunti dalla maiolica italiana cinquecentesca. Assegnato dal Campori (1879) in modo incerto alla manifattura ferrarese degli estensi del "periodo urbinate", trovò una prima valida sistemazione critica da parte del Venturi (1882) che, in base a confronti con pezzi dei musei del Louvre e del South Kensington recante l'impresa fiammante di Alfonso II d'Este e il motto "Ardet aeternum", lo disse eseguito da vasai di Urbino su disegni di artisti di Ferrara. L'affinità con questi esemplari eseguiti per il matrimonio del Duca con Margherita di Gonzaga (1579) indusse a ritenere ambedue i vasi dell'Estense parte della "credenza", la mancanza dell'impresa e del motto ingenera forti dubbi e fa supporre una committenza precedente al 1579 da parte di Alfonso II e corredata da disegni che potrebbero risalire a Pirro Ligorio, in quegli anni attivo alla corte estense e autore di simili decorazioni. L'attribuzione alla bottega di Orazio Fontana trova conferma da analogie morfologiche e/o stilistiche con esemplari databili al 1565-1570, conservati nei musei di Londra, Parigi, Firenze e Pesaro
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800229247
- NUMERO D'INVENTARIO inv. 2027
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 1987
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2012
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0