Sinone e Priamo

piatto, ca 1550 - ca 1550

Piatto in maiolica policroma istoriata. All'interno, al centro troviamo Sinone scortato da una turba di guerrieri a piedi e a cavallo davanti al re Priamo; sulla sinistra, in secondo piano, è raffigurata un'imponente costruzione e una grande tenda annodata; sullo sfondo, a destra, c'è un paesaggio; dipinto in turchino, arancio, giallo, verde, bruno, violetto e nero. L'esterno reca due filetti gialli concentrici presso l'orlo, sulla tesa e sul piede; è presente la legenda in turchino all'interno del piede

  • OGGETTO piatto
  • MISURE Diametro: 47.5 cm
    Altezza: 6 cm
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Durantina
  • ATTRIBUZIONI Andrea Da Negroponte (bottega)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Musei
  • INDIRIZZO largo Porta S. Agostino, 337, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il piatto, proveniente dalla collezione estense di maioliche, reca l'episodio relativo alla cattura del greco Sinone e al momento in cui è trascinato davanti al re Priamo (Virgilio, Eneide, II, 57-64). Inventariato con l'attribuzione alla scuola dei Fontana, ha avuto una prima collocazione critica da parte di F. Liverani (1979), che l'ha assegnato al "pittore dei piatti Sapiens", così denominato dalla Prentice von Erdberg per i pezzi di una credenza che recano il motto "Sapiens dominabitur astris". L'identificazione della personalità di Andrea da Negroponte, pittore di maioliche istoriate della metà del XVI secolo forse attivo a Casteldurante (Lessmann J. 1979) e i confronti con parecchi esemplari attribuitigli permettono di collocare anche il piatto dell'Estense nello stesso ambito. Li accomunano stringenti affinità nell'impaginazione scenica - imponenti architetture laterali con particolari ornamentali, sovrastate da gonfi tendaggi, folla di personaggi in primo piano, brevi scorci paesaggistici in profondità - nella raffigurazione dei personaggi in atteggiamenti enfatici e con analoghi stilemi anatomici. La resa dei particolari come i cespugli e i ciotoli su foglie, simili a frutti, l'uso di una cromia con toni carichi sono altri elementi indicativi. Il pittore predilige la scelta di un tono narrativo minuzioso, che realizza un segno puntiglioso e talora con gusto vignettistico che porta a risultati un po' goffi. La stessa mano si riscontra in un piatto con analogo soggetto al Louvre (Giacomotti J. 1974) e a Baltimora (Prentice von Erdberg J./ Ross M. C. 1952)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800229237
  • NUMERO D'INVENTARIO inv. 1999
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2012
  • ISCRIZIONI sul piede esterno - Senone fo apresentato/ alo (r)e troiano - corsivo - a pennello - italiano volgare
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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