stauroteca - ambito parmense (fine/inizio secc. XVIII/ XIX)

stauroteca,

Piede a base circolare che paraste con pendone vegetale desinente in un cherubo a tuttotondo partiscono in tre facce a fondo righettato, in cui motivi a fiocco borchiato reggono medaglioni con la raffigurazione dell'Agnello vessillifero, di uva e di spighe; fusto risolto in un nodo principale a vaso ornato da giri di foglie e corolle e concluso da un collo scanalato con cespo fogliare; un secondo nodo ovoidale recante incisi i simboli della Passione si sovrappone al fusto mediante un'asta interna asportabile alla cui estremità è fissato il ricettacolo cruciforme con teca quadrata e bracci a stilizzata decorazione vegetale

  • OGGETTO stauroteca
  • MATERIA E TECNICA argento/ traforo/ sbalzo/ stampaggio/ fusione/ doratura/ bulinatura/ cesellatura
  • LOCALIZZAZIONE Borgo Val Di Taro (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stauroteca è costituita da elementi di epoche diverse: quello inferiore (piede e fusto), di indubbia levatura qualitativa, apparteneva presumibilmente ad un ostensorio, identificabile con quello "il cui piede serve anche per un calice" citato come "moderno" nell'Inventario redatto da don Varsi all'atto del suo insediamento nella parrocchiale di Pontolo (cfr. Ponzini, 1994, p. 52). Ben corrisponde alla definizione inventariale lo stile neoclassico dell'oggetto, caratterizzato da linee sobrie e da un'elegante decorazione che alterna superfici granite ad altre lisce e realizza effetti di contrasto luministico tra le parti in argento e dorate; notevoli sono le affinità strutturali, decorative e tecniche con lavori realizzati nel tardo Settecento o all'inizio del secolo successivo da alcune botteghe orafe di Parma, in particolare quelle del Bonani o del Vernazzi. A questa base decisamente interessante sono stati sovrapposti un improprio nodo ovoidale e un ricettacolo con caratteri già propri di una produzione novecentesca e seriale; l'iscrizione leggibile sul suddetto nodo ovoidale che cita il sacerdote Giovanni Battista Accorsini, preposto di Tiedoli nonché vicario foraneo a fine Settecento (cfr. Ponzini, 1994, p. 96), è stata evidentemente ripresa al momento dell'inventario novecentesco dal ricettacolo dell'originario ostensorio, forse non più utilizzabile. L'Accorsini fu con ogni probabilità committente o comunque il donatore dell'oggetto, magari durante il breve periodo in cui è documentato il suo ruolo di economo nella chiesa di Pontolo (gli ultimi mesi del 1781, immediatamente prima dell'arrivo di don Varsi)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800203001
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ISCRIZIONI nel nodo - SAC. JOANNIS B. ACCORSINI -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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