altare - bottega lombarda (metà sec. XVIII)

altare, 1750 - 1750

Altare con mensa racchiusa tra volute e decorata da sottili racemi dai quali ha origine un cartiglio in stucco bianco che campeggia al centro. Alzata a due gradini in scagliola blu, bianca e rossa. Due colonne tortili in stucco simulante il marmo con capitelli corinzi sostengono la trabeazione nella quale crescono due ampie volute arricciate che sostengono due angeli. La decorazione a stucco raggiunge la parete della cappella ove, a contorno della finestra, definisce un disegno ricercato di fiori, festoni di foglie, volute, frutti e conchiglie centrali. Nella nicchia centrale, attorno alla quale sono dipinti i Misteri del Rosario, è contenuta la statua della Vergine (scheda n. 7). Nella chiave di volta dell'arco di accesso alla cappella, entro cartiglio sorretto da due graziosi angeli, è indicato l'anno: il 1750 in lettere romane

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA stucco/ pittura/ marmorizzazione
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
  • LOCALIZZAZIONE Ottone (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Appartiene alla tipologia degli altari con alzata e nicchia atta a contenere una scultura, secondo la puntuale indagine offerta da Maria Luisa Gatti Perer che, nella Lombardia del Settecento, nell'antica Diocesi di Milano, ha segnatamente censito numerose architetture d'altare (cfr. M. L. Gatti Perer, Cultura e socilaità dell'altare barocco nell'antica diocesi di Milano, in Arte Lombarda, 1975, pp. 11-66). Questo di Campi può risalire alla metà del Settecento, come attesta la data dipinta nella chiave dell'arco di accesso alla cappella, anche se non si esclude che tale data possa indicare un eventuale intervento di restauro ivi condotto e che l'altare e la relativa decorazione invece risalgano agli anni trenta-quaranta del Settecento. Ciò è suggerito anche dalla levità e dal brio che caratterizzano questa decorazione, nonché dal movimento impresso al disegno dell'altare che complessivamente risulta opera di qualità superiore a quella del primo altare a destra (cfr. scheda n. 17) L'intero complesso può ricondursi ad uno stuccatore affine al gusto di Provino Dalmazio della Porta (Manno 1656-Piacenza 1694), rispetto al quale tuttavia l'autore procede in direzione già rocaille. Putti sgambettanti seduti su timpani spezzati a coronamento dell'altare sono frequenti, tra gli altri, nelle soluzioni delle grandi 'macchine liturgiche' approntate dai marmorini bresciani negli altari delle chiese di città e dell'immediato territorio (cfr. R. Massa, Altari marmorei baocchi, in Le alternative del barocco, cat. mostra, Brescia 1981, pp. 369-399)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800163387
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ISCRIZIONI nel cartiglio - ELECTI MEI/ NON LABORABUNT FRUSTRA/ ANNO/ MDCCL - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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