decorazione plastica di Reti Domenico (attribuito) (fine sec. XVII)

decorazione plastica, 1690 - 1699
Reti Domenico (attribuito)
notizie 1663-1687

In ogni pennacchio abbiamo un Evangelista posto su di una nube con angeli e putti

  • OGGETTO decorazione plastica
  • MATERIA E TECNICA Stucco
  • ATTRIBUZIONI Reti Domenico (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le fonti ci forniscono scarsissime notizie sulla decorazione di questa chiesa. All'inizio del 1700 lo Zappata e il Grossi fanno risalire l'ampliamento dell'edificio al 1650 ma non fanno alcun nome per quanto riguarda le decorazioni in stucco compiute più tardi. Sappiamo dal manoscritto dello Scarabelli Zunti che architetto della cupola fu Stefano Lolli di Bologna che era al servizio della corte farnesiana. Per quanto riguarda gli stucchi lo Scarabeli Zunti in un primo tempo attribuisce tutte le decorazioni a Luca Reti, plastico di corte; ma questo non può essere assolutamente in quanto Luca morì il 1 luglio del 1657 (come risulta dai Ruoli Farnesiani esistenti nell'Archivio di Stato di Parma) e le decorazioni della chiesa risultano terminate verso la metà degli anni Novanta. Lo Scarabelli evidentemente s'accorge del grossolano errore e successivamente si corregge e attribuisce gli stucchi al nipote di Luca, Domenico Reti. Nonostante questo, le vecchie Guide di Parma, come quella del Donati del Bertoluzzi rifacendosi allo Scarabelli Zunti, continuano ad attribuire le decorazioni tutte a Luca Reti. Gli studi più esaustivi di questi stucchi sono stati compiuti da Eugenio Riccomini che attribuisce senz'ombra di dubbio i pennachi a Domenico Reti. La sua attribuzione si avvale principalmente di criteri stilistici e si basa sul raffronto tra i nostri stucchi e quelli di Domenico e Leonardo Reti che sono in S. Vitale a Parma, e quelli di Domenico nell'Oratorio di S. Ilario che, effettivamente, sono di una omogeneità stilistica tale da non lasciare alcun dubbio. La collaborazione di Leonardo è poi, automaticamente, esclusa poiché all'epoca di esecuzione di questi decori, risulta dalle fonti, essere a Roma. In effetti negli stucchi di questa chiesa, così come in S. Vitale e nell'Oratorio di S. Ilario, ritroviamo tutta la maniera di Domenico Reti che, superato il vuoto decorativismo di Luca, compie delle opere nelle quali non manca né la forza, né il movimento, né il phatos. Il Riccomini sottolinea come elementi culturali di Domenico: il correggismo filtrato però da una chiara impronta lombarda (legata a pittori come il Cerano, il Morazzone, il G. C. Procaccini, attraverso il Barocci e i Carracci) l'evidenza drammatica, il carattere scenico, la recitazione declamata e stereotipa, il tentativo di passare dal tono narrativo ad uno più drammatico ed enfatico, la ricerca di un linguaggio forbito ed espressivo insieme
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800160297
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1972
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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