Madonna con Bambino, S. Francesco Saverio e S. Teresa d'Avila

dipinto, ca 1650 - ca 1699

La Madonna con il Bambino, sospesi sulle nubi, appaiono a San Francesco Saverio e a Santa Teresa d'Avila disposti ai lati in primo piano. Fra loro si apre in lontananza un paesaggio marino

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Franchi Antonio (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Borgo Val Di Taro (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La collocazione del dipinto e il pessimo stato di conservazione non facilitano la lettura dell'opera, che denota tuttavia caratteri seicenteschi. La Madonna, nel disegno del volto e nella posa, ripropone un modello iconografico molto diffuso in ambito emiliano, di matrice guercinesca, come pure l'invenzione degli angioletti ai lati sulle nubi. Anche i due Santi, canonizzati entrambi nel 1622 da Gregorio XV e schierati quasi frontalmente, ripropongono una iconografia molto consueta nel repertorio devozionale controriformista e sono il prodotto di un diligente artista, con una contenuta vivacità pittorica, non troppo lontano dall'autore della tela conservata nella chiesa di Gainago e raffigurante la "Madonna con i Santi Giovanni Battista, Francesco e Teresa". Dopo il 1689, anno della visita pastorale di Mons. Barni, in occasione della quale si rilevavano nella chiesa di Sant'Antonino ancora sette altari intitolati ad altri Santi, era stato eretto un altro altare dedicato proprio a San Francesco Saverio e questa testimonianza può avvallare la datazione verso la fine del secolo. Nulla esclude comunque che il dipinto possa essere stato eseguito poco dopo la consacrazione della chiesa avvenuta nel 1667, dato che il culto del Santo teatino doveva già essersi affermato in Sant'Antonino, se compare anche nel pulpito. Seppur non documentati, è pensabile che nel territorio di Borgotaro fossero attivi artisti di origine lucchese, in considerazione anche di quanto scrisse nel 1926 il Rameri (che purtroppo non citò le fonti delle sue affermazioni) accennando che tra i beni ecclesiastici del Borgo vi erano opere di A. Franchi (Antonio) e di G. (sic) Gherardini - probabilmente intendendo per quest'ultimo l'artista livornese Alessandro Gherardini, la cui tela è esposta a pendant di questa nel presbiterio della chiesa - (Rameri, 1926). La matrice tardo barocca porta quindi a confrontare questo dipinto con opere di maestri toscani, come le soluzioni adottate da Paolo Biancucci, specie per la figura della Vergine, sebbene qui si colga un tono più dimesso delle sue complesse raffigurazioni, e qualche eco riconduce anche alla produzione di Giovan Domenico Ferrucci, come nella "Madonna col Bambino e i SS. Crispino e Crispiniano" già a Lucca (cfr. per questi artisti Pittura Lucca, 1995, ad vocem). La vicinanza geografica con la lucchesia e forse anche le committenze monastiche, come probabilmente avvenne per la chiesa dei domenicani, ancora da indagare, dovevano avere nel Seicento, a differenza del secolo successivo che vide impegnati anche artisti di cultura emiliana, una rilevanza maggiore di quanto non si conosca. Tuttavia un riscontro con la produzione di Antonio Franchi può essere sostenuto per l'andamento spaziale utilizzato nel rapporto fra le figure e per il prototipo della Madonna che trova molte attinenze con i suoi modelli femminili. E' possibile che il Rameri nel suo riferimento ad opere dell'artista si riferisse a questa tela, avendo nei primi decenni del secolo - quando presumibilmente fu posta nella cornice - avuto modo di riscontrarvi una firma che ora, data la collocazione del quadro e le pessime condizioni in cui si trova, non abbiamo potuto verificare
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800156960
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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