pulpito, insieme - ambito lombardo (sec. XVII)

pulpito, 1677 - 1677

Il pulpito di foggia poligonale è caratterizzato da facce di differente ampiezza e poggia su mensolone costituito da tre figure angeliche ad ali spiegate, con cherubo alla base. Le cinque facce decorate del pulpito, scandite da paraste a voluta contrapposta embricata con pendone di frutta, presentano, su fondale a nicchia centinata, altrettante statuette a tutto tondo raffiguranti la Vergine (al centro), San Francesco Saverio e Sant'Antonino (a sinistra), San Paolo e San Carlo. La copertura pensile poligonale presenta nel coronamento lo stemma di Borgotaro entro scudo fra putti assisi. Tra le statuette a tutto tondo, rese con il volto per lo più di profilo, la Vergine è effigiata a mani giunte, San Francesco Saverio è in atto di aprire la veste sul petto per mostrare la ferita, Sant'Antonino stringeva presumibilmente in origine nella mano destra un vessillo (suo usuale attributo iconografico), San Paolo reca il Libro tra le mani

  • OGGETTO pulpito
  • MATERIA E TECNICA legno di noce/ intaglio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LOCALIZZAZIONE Borgo Val Di Taro (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Un'errata lettura delle iscrizioni (per lo più iniziali di nomi e date di predicatori del Settecento) poste sulle pareti interne del pulpito aveva portato a datare l'opera al 1616. In realtà, nella seduta dei Convocati della Comunità di Borgotaro in data 30 agosto 1677, si ravvisa la necessità di rimuovere il pulpito preesistente dalla Cappella del Crocifisso poiché "è di gran impedim(en)to" e di farlo fare nella "colonna stante" "conforme il disegno in ottangolo" (Archivio della Biblioteca Manara): il riferimento alla foggia poligonale attesta che si tratta dell'opera in questione realizzata presumibilmente nel periodo immediatamente seguente la seduta e della quale, purtroppo, non è rintracciabile il disegno. Raffronti stilistici con un esemplare realizzato nel 1690 per la Parrocchiale lombarda di Foresto avvalorano la datazione alla seconda metà del Seicento (Pagnoni, 1974) e permettono di individuare l'area di probabile esecuzione; entrambi gli arredi sono caratterizzati da foggia poligonale e facce con nicchie per statuine a tutto tondo. Del resto un importante riferimento per l'artefice fu senz'altro la Sagrestia Nobile della Steccata in Parma, opera di collaborazione fra i lombardi Carlo Rottini e Giovan Battista Mascheroni, il parmense Rinaldo Torri e collaboratori: la tipologia dell'ornato e la posa delle figurazioni rammentano alcuni particolari del complesso citato. Lo stemma di Borgotaro che campeggia in cimasa indica che committente del pulpito, indicato altre volte come dono della famiglia Celi, fu la Comunità borgotarese come si evince dalle note archivistiche. L'arredo è citato piuttosto sbrigativamente in alcune Visite Pastorali: l'unica descrizione degna di nota è quella relativa all'Inventario del 1856 ove si individua precisamente ciascuno dei Santi raffigurati. Per quanto concerne le stauette (ora in copia per motivi di sicurezza) curata è la resa dei panneggi, interessante la caratterizzazione fisionomica dei volti (si vedano in particolare San Francesco Saverio e San Paolo), tutti diversificati nei tratti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800156956
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ISCRIZIONI Sulle pareti interne del pulpito sono confusamente incise molte date settecentesche, affiancate da nomi o iniziali dei predicatori -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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