altare maggiore di Peracchi Francesco (maniera) (inizio sec. XVIII)

altare maggiore,
Peracchi Francesco (maniera)
notizie secc. XVII-XVIII

L'altare presenta nella parte inferiore due corpi laterali inclinati di 45 gradi, decorati con ampie volute fogliate, valve di conchiglia e teste di cherubino policorme. Sorreggono i ripiani marmorizzati nei fondi, in tonalità verde giallo, con motivi decorativi intagliati riportati di volute intrecciate a fiori stilizzati; le membrature sono in parte decorate con ripetute nappine. Il tabernacolo (si veda la scheda relativa) poligonale porta intagliato sullo sportello il motivo dorato dell'angelo. Sul fronte dell'altare, rispetto a quanto visto nella foto del 1982 è stata murata la scritta IHS

  • OGGETTO altare maggiore
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ doratura/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Peracchi Francesco (maniera)
  • LOCALIZZAZIONE Corniglio (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sul fronte dell'altare, rispetto a quanto visto nella foto del 1982 è stata murata la scritta IHS, in luogo della restante decorazione ora scomparsa. Lo stato conservativo si presenta comunque buono, anche se la coloritura è piuttosto recente. Questo è uno dei manufatti qualitativamente più alti attualmente presenti nelle chiese dell'Alta Val Parma. Nel 1986 Cirillo e Godi nella guida più volte citata (p. 208) lo definiscono "pregevole" e lo assegnano - si conferma l'attribuzione, come vedremo di seguito - ai modi di Francesco Peracchi di cui si hanno scarne notizie tra il 1696 e il 1700. Anche Dall'Olio (1960, p. 294) ne parla nel suo libro relativo a Corniglio, datandolo ante 1767. L'impianto compositivo dell'altare non si discosta dai modelli diffusi nell'area appenninica parmense e propone soluzioni analoghe per quel che riguarda l'ancona (si veda la scheda relativa per ulteriori note) che lo sovrasta. L'insieme è ben calibrato e appare caratterizzato da intagli di buona fattura e da una qualitativamente non disprezzabile disposizione spaziale che dà vita a soluzioni formali ormai rare nelle chiese della zona. La realizzazione dell'opera è riconducibile agli ultimissimi anni del XVII secolo o più probabilmente già allo scoccare del secolo seguente. Un significativo accenno, che ne attesta l'importanza, lo troviamo in una nota della visita pastorale del vescovo di Parma, Pettorelli-Lalatta, che nel luglio del 1767 lo descrive come "decentemente adornato" (è anche un accenno alla statua della Madonna col Bambino, si veda la scheda relativa). Mentre nella stessa visita pastorale, pochi anni prima (1762-63), si fa riferimento a un solo altare ornato e decorato con il simulacro della Santissima Vergine Maria "al quale è notevole concorso di popoli e di devoti" (AVPr). Anche due successivi visitatori - Turchi 1789 e Crescini 1829 - confermano la presenza dell'altare adornato, con quest'ultimo che lo definisce, più specificamente, dedicato alla Beata Vergine della Neve e realizzato in legno colorato. Una lunga descrizione dell'altare e degli oggetti ivi conservati è in un documento steso da don Battista Venturini, datato al 1902 e conservato insieme a documenti di Beduzzo, da cui l'oratorio di Curatico dipende (AVPr). A inizio del secolo passato l'altare è detto in un "buono stato con nicchia della Madonna..." e il "tabernacolo con corona e tela oro".
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800154866
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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