Madonna Assunta
dipinto,
Galeotti Sebastiano (attribuito)
1675/ 1741
L'ovato rappresenta la figura scorciata della Madonna mentre viene accompagnata e quasi sollevata al cielo da due angeli, mentre due cherubini, in basso a destra, assistono alla scena
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Galeotti Sebastiano (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Non abbiamo l'assoluta certezza della reale provenienza di questo affresco rappresentante la Vergine Assunta che ascende al cielo, lontano ricordo della "macchina" correggesca del duomo, il cui stile, aereo e leggero, a buon diritto lo fa rientrare nel corpus della produzione di Sebastiano Galeotti (nella approfindita monografia della Dugoni non compare), artista toscano ampiamente documentato ed assai richiesto nella Parma del '700 (soprattutto tra la fine del secondo decennio e gli inizi del terzo) per la realizzazione di alcuni importanti cicli ad affresco di grande rilievo in chiese, oratori, palazzi privati oltre alle numerose pale d'altare che gli vennero commissionate sia all'interno che all'esterno del Ducato (in Dugoni 2001, p. 48). Nel 1713, durante il rimaneggiamento "radicale ed ingombrante" (Testi 1934, p. 66) della Cappella di S. Agata (vedi scheda n. 369), il Galeotti, insieme al pittore quadraturista reggiano Pellegrino Spaggiari, venne incaricato di dipingere l'immagine di S. Giovanni che su di una scenografica nuvola sale al cielo (Dugoni 2001, pp. 46-47 con riproduzione dei disegni preparatori alle pp. 157 e 223). L'ovato custodito presso la Fabbriceria non è però legato ai lavori effettuati dal Galeotti nella cappella di S. Agata (forse da mettere invece in rapporto con quelli realizzati nel 1719 insieme al Righini nella Cappella della Madonna degli Angeli, IV a sinistra, ed a tal proposito si cfr. la scheda n. 81), ma, a nostro avviso, potrebbe provenire dalla chiesa di S. Teresa, colpita dai bombardamenti aerei il 25 aprile 1944; a sostenere la nostra ipotesi, il solo confronto stilistico con altri ovati rappresentanti fatti tratti dalla vita della Santa Carmelitana, realizzati dal pittore toscano attorno al 1716 (anno in cui, secondo il Sanseverino, le Carmelitane avevano iniziato le decorazioni del loro edificio) e che, dopo essere rimasti per lungo tempo esposti alle intemperie, furono staccati e posti in Galleria, luogo in cui sono ancor oggi visibili (per l'intera vicenda si veda la scheda di R. Dugoni, in Galleria Nazionale di Parma. Il Settecento, Milano 2000, pp. 31-38). Nella schedatura precedente (Bardini 1976) si confrontava l'ovato, oltre che con gli affreschi della cappella di S.vAgata con un medaglione raffigurante "Fede e Giustizia" nella scuola elementare A. Mazza
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800148734
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0