Madonna con Bambino, San Biagio e Santa Caterina d'Alessandria
dipinto,
1645 - 1655
Madonna con il bambino assisa in trono e raffigurata con una coppia di putti alati a fianco della corona che le cinge il capo. Sulla sinistra San Biagio benedicente stringe tra le mani un pastorale ed indossa abito e mitria bianchi. L'altra santa è Caterina d'Alessandria, vestita di un semplice manto rossiccio sormotato da un manto bruno. Stringe nella destra la palma del martirio e con la sinistra indica la spada che la decapitò, posta ai suoi piedi. Ai alti si intravedono ampi tendaggi bruni
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano
- LOCALIZZAZIONE Corniglio (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è in buono stato di conservazione, con la tela che di recente pare sia stata tirata e montata su un legno molto sottile, forse compensato. E' conservato entro una cornice lignea con decorazioni dorate a motivi di foglie stilizzate: la lavorazione e i motivi presenti fanno pensare a una realizzazione prodotta nella prima metà del Settecento, in piena epoca rococò. I tratti stilistici sono in effetti simili a quelli del dirimpetto altare maggiore. L'opera è citata anche dalla guida all'arte della provincia di Cirillo e Godi (1986 pag. 208). Il quadro contenuto non è quello originale per cui era nata e un restauro di una trentina di anni or sono (precedente la schedatura del 1978; comunicazione orale del parroco) ha aggiunto due listelli verticali per raggiungere le dimensioni attuali e contenere il dipinto. In anni recenti, infine, è stata anche rifatta da ambo i lati verticali della tela un ampliamento a tonalità scure (informazione orale a Bertolotti, 1978). Esso stranamente non è citato da Cirillo e Godi (1986), forse perché ritenuto non degno di segnalazione. Fatte invece le debite proporzioni si tratta di opera non di trascurabile esecuzione, anche se è evidente una rigidità delle forme e chiari recuperi da modelli più antichi non ben interpretati. L'analisi stilistica è comunque non semplice vista la scarsità di possibili confronti presenti. Forse siamo qui davanti a un pittore con contatti e conoscenze della pittura cremonese, come ad esempio quel maestro Prassitele Rivelli D. Dalla Barba (tardo Cinquecento) che nella chiesa di San Benedetto di Baselica in Val Taro realizza una tela simile, almeno per quanto riguarda l'impostazione spaziale delle figure e talune caratteristiche soprattutto dei visi. E' comunque nel nostro caso presente una molto minore attenzione al dettaglio realista delle espressioni ("Le trame della storia tra ricerca e restauro", Parma 2000, pag. 251). Molto differente è anche, nel quadro di Sauna, la rigidezza dei corpi dei due santi, davvero in posa statica e bloccata, con una "caduta" eccessiva verso il primo piano. Anche l'età qui sembra più tarda rispetto al Dalla Barba e si può pensare ad un artista forse emiliano - purtroppo ancora anonimo - che riprende modelli come detto più arcaici. Si confronti ad esempio anche con il dipinto conservato a Roccaferrara, sempre in territorio di Corniglio (vedi scheda relativa): sono evidenti maggiori analogie compositive soprattutto per quel che riguarda l'ambientazione e i putti che reggono anche i fiori in alto. Qui comunque la ricerca prospettica e l'uso dei materiali differenti fa posticipare un poco l'olio su tela. Si tratta senza dubbio di opera a carattere devozionale vista la "chiarezza" con cui sono evidenziati gli attributi dei due santi: Santa Caterina indica chiaramente la spada della sua decapitazione, mentre altrettanto evidente è il pettine con le punte in acciaio usato per torturare San Biagio
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800143541
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0