San Rocco, Sant'Antonio Abate e anime purganti in adorazione della Eucarestia e Sacra Famiglia

dipinto,

La Madonna sorregge il Bambino che si rivolge a Sant'Antonio Abate, con gesto benedicente; nella mano destra la Vergine invece mostra due scapolari e indossa un vestito rosso con manto azzurro. Alle sue spalle San Giuseppe sorregge un ramo con fiori rossi, mentre più sopra due angeli sostengono un ostensorio con l'Eucarestia. In basso a sinistra San Rocco, vestito a tonalità brune con manto rossiccio sul braccio, è raffigurato con il bastone del viandante. In basso al centro si intravvedono le anime del Purgatorio dannate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Rubini Pietro (maniera)
  • LOCALIZZAZIONE Corniglio (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' convincente l'ipotesi espressa da Giuseppe Cirillo e Giovanni Godi nella loro guida all'arte parmense (1986, pag. 211), quando assegnano, in attesa di ulteriori studi, l'opera ai modi di Pietro Rubini. L'artista nasce intorno al 1700 probabilmente a Parma dove muore ne '65 e Santangelo (1934) ne documenta i primi passi a partire dal 1731 con alcuni quadretti al santuario di Fontanellato; successivamente lavora anche a Busseto, a Fidenza, a Ozzano Taro e nel coro della chiesa della Steccata (Godi 1979, pag. 3). Nell'opera in esame si intravedono i caratteri fondamentali di questo pittore, quali una pennellata piuttosto robusta che delinea richiami di sapore veneto mutuati dall'arte del Seicento insieme a una costruzione piramidale dello spazio più caratterizzante dell'Emilia. Occorre fare cenno anche all'iconografia non troppo consueta e pensare ad alcuni riferimenti al Seicento bolognese. Sono poi anche ovviamente presenti caratteri propriamente tipici della produzione del XVIII secolo locale, "mediati" dal carattere periferico del luogo in esame.Va segnalata inoltre una certa felicità compositiva evidente, anche se alternata ad alcune "rigidezze" riscontrabili soprattutto nella parte alta del dipinto. Al momento non è dato appurare con documenti - nonostante ricerche attente presso l'archivio arcivescovile di Parma - se l'opera sia propriamente del maestro, ma certamente molti particolari stilistici portano in quella direzione. L'analisi non è certo facilitata dalle mediocri condizioni conservative della tela che andrebbe restaurata immediatamente per recuperarne almeno in parte i tratti originali. Sono Cirillo e Godi, come detto, a fare il nome di Pietro Rubini, anche se successivamente definiscono "scadente" la tela. Francamente pare una definizione troppo severa per uno dei pochi dipinti davvero degni di nota del territorio cornigliese. Va anche tenuto conto che il quadro, conservato in sagrestia, è contenuto in una cornice lignea (180 x 138) coeva, realizzata in legno e stucco dipinti - anch'essa in cattive condizioni conservative - che ipoteticamente potrebbe essere l'originale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800143463
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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