Angelo custode con il Bambino

statua, 1650 - ante 1676

La statua lignea è poggiata su una base dorata con volute e un motivo centrale a valva di conchiglia e raffigura un angelo che tiene per mano il Bambino. L'angelo presenta un morbido ed ampiamente panneggiato vestito bianco dalla decorazione floreale, mentre il bambino è solo coperto da un piccolo perizoma dorato. Dello stesso colore sono le ali, la cintura e i calzari dell'angelo. Ali sicuramente ridorate a metà del '900

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano
  • LOCALIZZAZIONE Corniglio (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La statua venne realizzata precedentemente al 1676, poichè in quell'anno è citata in un documento inedito rintracciato nell'Archivio Diocesano Vescovile di Parma. "un paio d'angeli di legno lavorato"(un esemplare pare disperso o distrutto). Buon esempio di statua utilizzata per una devozione di alto rango, molto probabilmente realizzata per la decorazione di una cappella laterale definita "degli angeli custodi" e realizzata con "benefizio della famiglia Bolti o Botti", come si ricava dalla visita pastorale Cantimorri (1856-58, f. 161), dopo che già in quella del vescovo Crescini del 1829 si menziona un "altare Santo Angelo Custode". In quest'ultima visita pastorale viene inoltre specificato questo altare dedicato "all'angelo custode", definendolo realizzato in "sasso e gesso" (pag. 347). Comunque le prime menzioni dell'altare sono settecentesche, come la visita pastorale Pettorelli (pag.66): qui si dice che l'altare deve essere restaurato, mentre in un inventario degli arredi del 1772 ("Inventario dei beni e Suppelletili della Chiesa Parocchiale di S. Ciriaco di Ballone...", AVPr) esso risulta sospeso e in uno simile di dieci anni prima (AVPr, cassetta Ballone, "Inventario de Paramenti della Chiesa Parocchiale di Ballone...") non viene neppure citato. Tornando alla documentazione ottocentesca in "Inventario delle supelletili e sia Aredi della Chiesa Parochiale di Balone... l'anno 1810" si menziona la "... Cappella degli Angeli Custodi senza l'altare ... alla qual cappella [era eretto] per Beneficio sotto il titolo degli Angeli Custodi di cui è devoto il Signor Pietro Bossi [o Botti?]". Le stesse indicazioni sono ripetute pressoché identiche nell'Inventario delle supellettili o sia sacri aredi della Chiesa Parochiale di Balone" del 1813, dove comunque si giustifica il fatto che ancora non è presente un nuovo altare perché il muro laterale viene "fatto" (probabilmente si intende restaurato o ricostruito) pochi anni prima, nel 1809. Negli inventari successivi abbiamo chiara la citazione della presente statuetta: "Inventario delle suppelletili ed arredi sacri di ragione della chiesa di Ballone... " (AVPr 1829) dove si cita il "simulacro dell'Angelo Custode"; nell'inventario omonimo riferito al 1843 espressamente viene detta "una statua di legno rappresentante l'angelo custode", cosa che è confermata nell'elenco del 1856 come "immagine del S. Angelo". Il culto dell'angelo custode si diffonde a partire dai secoli XVI e XVII, ma questo soggetto non è particolarmente consueto nell'area analizzata, mentre lo è molto di più ritrovare l'angelo sotto le fattezze di un portacero; comunque queste figure, nella tradizione iconografica, sono rappresentate quasi sempre alate e con ampie vesti svolazzanti. E' anche il caso di questo angelo custode il cui culto - in numerose accezioni - si sviluppa proprio a partire dal Cinquecento. I panneggi - come detto molto ariosi e chiaroscurati - possono far pensare a una tipologia stilistica precocemente seicentesca, ma poi analizzando la struttura compositiva e l'impianto realizzativo - nonché il periferico luogo di rinvenimento dell'oggetto - si evince la data tardo secentesca (1676). Ciò risulta da un documento inedito rintracciato presso l'archivio vescovile di Parma, steso proprio in quell'anno e dove viene citato "un paio d'angeli di legno lavorato" ("Inventario dei beni mobili ... nella Sacrestia, chiesa e casa Parochiale ...", AVPr). Pare la prova della datazione della piccola statua, anche se nel foglio si fa riferimento a due angeli (uno potrebbe ovviamente essere andato disperso o distrutto). Gli studiosi che si sono occupati di questo interessante oggetto in anni recenti invece ne assegnavano la datazione al Settecento: questa è l'opinione espressa da Cirillo e Godi (1986, pag. 210) che l'assegnano al 1725 circa e soprattutto è la considerazione di Augusta Ghidiglia Quintavalle (1957, pag.31) che giustamente restringe l'ambito a un emiliano (si può pensare soprattutto a un tardo manierista che, si veda ad esempio l'allungamento del collo, potrebbe aver avuto presente la pittura del Cinquecento e inizio Seicento). La piccola statua venne esposta nella mostra cornigliese organizzata dalla stessa studiosa nel palazzo comunale nel 1957, descrivendola come "scultura terzina in legno intagliato, policromato e dorato" con "ali spiegate e veste fiorita" (Quintavalle 1957, pag. 31)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800143411
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1650 - ante 1676

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE