Annunciazione
dipinto,
post 1620 - 1624
L'angelo annunciante ha una veste giallo scuro sovrastata da un manto rosso e azzurro; in mano reca il giglio bianco e con il dito della mano destra indica dio padre in alto. La Vergine ha un abito bianco e un manto azzurro e rosaceo
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Trotti Giovan Battista Detto Malosso (maniera)
- LOCALIZZAZIONE Corniglio (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo dipinto in buono stato di conservazione viene definito da Giuseppe Cirillo e Giovanni Godi (1986, pagg. 209-10) "non spregevole", ed effettivamente conviene concordare con i due storici dell'arte, posando l'attenzione ad alcune caratteristiche che lo fanno ritenere uno dei maggiori esempi pittorici ancora conservati nelle chiese di Corniglio. Nel quadro sono presenti alcuni riferimenti iconografici e stilistici tipici della produzione pittorica seicentesca emiliana e lombarda. Si può a questo proposito chiamare in causa il cremonese, molto attivo a Parma, Giovan Battista Trotti detto il Malosso alla cui maniera qui pare di scorgere dei rimandi. "L'Annunciazione" della chiesa di San Francesco a Casalmaggiore (Cr), dipinto degli anni Ottanta del Cinquecento, pur nel molto minore respiro spaziale presenta evidenti similitudini nelle fattezze dei visi dei due personaggi sacri. E' evidente il tentativo, da parte dell'ignoto pittore, di imitare un modello senza dubbio molto conosciuto (si fa riferimento al Malosso anche per il dipinto della Madonna del Rosario della chiesa dell'Assunta di Corniglio): la gestualità e le pose dei due protagonisti sono le medesime della Pala di Casalmaggiore ed è anche impressionante notare come ricorrano i medesimi colori degli abiti e come i fiori che decorano il capo dell'angelo siano riproposti tali e quali. Infine, anche tra i putti in alto si riscontrano analogie stilistiche con l'opera presa a riferimento (si veda Tanzi M., 1999, pag. 60). Per la costruzione compositiva adottata - un po' debole con i due gruppi che tendono a schiacciarsi troppo uno sull'altro - siamo invece lontani dall'impostazione drammatica e teatrale di Trotti e forse più vicini ad alcuni modelli di medesimo soggetto di Ercole Procaccini, soprattutto per il gruppo comprendente il Dio padre tra putti e l'impostazione spaziale. Si fa riferimento soprattutto alla "Annunciazione" posta nella chiesa di Montalto di Montese, Modena (Pittura a Modena e a Reggio Emilia tra 500 e 600, 1998, pag. 54, fig. 7), dove Dio ha la stessa identica gestualità, in un dipinto comunque molto rovinato. Inoltre un breve cenno è possibile a un altro modello notissimo - "l'Annunciazione" della Pinacoteca di Forlì di Orazio Sammachini (Bologna 1532-77; al lavoro anche a Parma), proveniente dalla distrutta chiesa di Santa Maria degli Angeli di Bologna - , ma solo in riferimento, nelle grandi differenze stilistiche, all'impostazione generale e a qualche posa delle figure (Rossoni E., 2003, pag. 85). Si comprende quindi, da quanto brevemente accennato, l'importanza non minore del dipinto che presenta un intreccio di differenti culture figurative. Dal punto di vista documentario sono molte le citazione inedite rintracciate. Le prime in due inventari coevi denominati "Lista deli Mobili dela Chesa di S.a Maria di Agna 1628" e "Lista de mobili e beni stabili et livelli della chiesa di S. Maria d'Agna..." (AVPr n.1 e n.2); mentre nell'Inventario delle robbe mobili della Parochia ... d'Agna" (1713 n.4) si fa riferimento alla "SS. Annunziata con suo quadro" e in quello "della chiesa parrocchiale d'Agna" steso il 28 giugno 1788 dal rettore Giovanni Micheli (AVPr n.3) si cita la "SS. Annunziata col suo quadro grande con cornice". Concludiamo con tre inventari ottocenteschi ("I. delle suppelletili ed arredi sacri di ragione della parrocchiale d'Agna" compilati nel 1829 dal rettore Domenico Notari n.6), nel 1843 (n.7) e nel 1856 (n.8) : in tutti si cita il "quadro rappresentante l'immagine di Maria Vergine Annunciata" e in quello più recente si descrive maggiormente il dipinto: "M.V. che viene annunciata dal Angelo alla vista del Eterno". Purtroppo in nessun caso si fa riferimento all'autore dell'importante dipinto
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800143293
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0