cattedra episcopale di Maestro di Abdon e Sennen (inizio sec. XIII)

cattedra episcopale,

Cattedra marmorea costituita da un sedile in lastre scorniciate di rosso di Verona, fianchi che presentano lateralmente in esterno bassorilievi (a destra la "Caduta di S.Paolo"; a sinistra "S.Giorgio e il drago") retti da cani accucciati, sulle cui teste poggiano i piedi due telamoni che frontalmente sostengono i braccioli della cattedra su cui svettano due leoni

  • OGGETTO cattedra episcopale
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ intaglio/ scultura
    marmo rosso di Verona/ intaglio/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Maestro Di Abdon E Sennen (notizie Fine Sec. Xii-inizio Sec. Xiii)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Antelami Benedetto
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come ricorda l'Allodi (Serie cronologica..., 1854-1856, I, pp. 143-144; ma la notizia sta anche in "Gazzetta di Parma" del 12 giugno 1837, n. 47 "Varietà", a cura di Lazzaro Uberto Cornazzani) il 25 aprile 1837 il chierico Giuseppe Martini scoprì, sotto il ciborio, la cattedra nascosta, da tempo immemorabile, da cataste di legname (da una scala per il Testi, in La cattedrale..., 1934, p. 100). Quasi tutta la storiografia ottocentesca attribuì in seguito l'opera a Benedetto Antelami (si cfr. ad es. M.G. Zimmermann, Oberitalische Plastik im fruhen und holen Mittelalter, Leipzig 1897, p. 112 e successivamente G. Vizthum - W.F. Volbach, Die Malerei und Plastik des Mittelalters, Wildpark- Potsdam 1924, pp. 88-89; P. Toesca, Storia dell'arte italiana. Il Medioevo, Torino 1927, p. 799; S. Vigezzi, La scultura lombarda dall'Antelami all'Amadeo (sec. XIII-XIV), Milano 1928, p. 32), basandosi soprattutto "sulle parole del balordo cronista Da Erba, il quale lasciò scritto che l'Antelami ornò tutto il coro" (in Testi 1934, p. 100). Già l'Odorici, però, confrontando la cattedra con i lavori certi dell'Antelami, la datava ai primi anni del XIII secolo, avvertendovi "un segno di più sensibile progresso" (1864, pp. 721-722). Successivamente il Testi, acconsentendo grosso modo con la tesi di quest'ultimo (e quindi togliendola di fatto dalla produzione dell'Antelami) ne proponeva una cronologia ancora più avanzata, attorno al 1245 circa (1934, p. 100; si cfr. anche L.Testi, Le Baptistére de Parme, Firenze 1916, p. 102 in cui lo studioso la data al 1281; A.K. Porter, Lombard Architecture, New Haven 1917, III, p. 165). A riaprire il dibattito critico non del tutto chiarito sul complesso problema della cattedra marmorea, è stato nel 1990 il Quintavalle: questi, sottolineando innanzitutto il fatto che il sedile non si trovi nella sua collocazione originale, ipotizza che il manufatto, "pur di qualità altissima, appare aver subito numerose manomissioni che forse hanno in qualche modo condizionato la sua corretta lettura" (p. 147). E' il caso dei due leoni sovrapposti solo in un secondo tempo sui braccioli della cattedra, come proverebbero le abrasioni presenti sulla parte superiore del monumento, necessarie per applicarli. Analizzando approfonditamente i due riquadri laterali, quelli con "S.Gorgio e il drago" ed il "S.Paolo", lo studioso giunge a datare l'opera dopo il 1204, anno in cui a Venezia, dopo la conquista di Costantinopoli, tra le spoglie delle Crociate, arrivarono i Cavalli di S.Marco, destinati, per tutto il Medioevo e non solo, a godere di grande fama (1990, p. 154). Forse proprio quelle statue equestri furono modello per l'artista esecutore della cattedra, artista che non deve senza dubbio più confondersi con Antelami (è la cronologia avanzata a scartarlo, 1990, p. 156), ma da riconoscere in un suo stretto collaboratore, il cosiddetto "Maestro di Abdon e Sennen", a cui Antelami lascerà l'incarico di proseguire i suoi lavori parmensi (Lunetta dei Mesi nel Portale della cattedrale e la stessa cattedra). L'arca di Abdon e Sennen, con la sua forte carica simbolica legata alle Crociate, nel suo sottile gioco fra politica ed immagine, invenzione tarda dello sconosciuto compagno di Benedetto, ha permesso l'individuazione di una una nuova spiccata personalità di artista (riconosciuto operante anche nelle cattedrali di Fidenza, Reggio Emilia, Cremona ed ancora qui a Parma in una Madonna posta nello stipite di destra del portale nord del Battistero, in Quintavalle 1990, p. 156) presente nello sfaccettato universo del cantiere antelamico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800142574
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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